Seduta brillante per i mercati americani che mettono a segno consistenti rialzi maturati dai segnali economici incoraggianti che hanno affievolito i timori sulle pressioni inflazionistiche. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.99% a 10912, l’S&P500 dell’1.22% a 1264, il Nasdaq ha chiuso con in rialzo dell’1.54% a 2267. Non ha ostacolato il rally degli indici neanche il marcato progresso del greggio, schizzato ai massimi di una settimana.
I numeri economici comunicati prima dell’apertura hanno diminuito le preoccupazioni relative ad un “surriscaldamento” economico, e i dati sulle vendite retail di novembre si sono rivelati complessivamente migliori delle attese.
Nel mese di ottobre, la spesa al consumo negli Stati Uniti sono salite dello 0.2%, il reddito personale e’ avanzato dello 0.4%. Le attese degli analisti erano rispettivamente per un aumento dello 0.2% e per un incremento dello 0.5%. L’indice dei prezzi al consumo e’ salito di un modesto 0.1% dopo essere balzato dello 0.9% nel mese precedente.
Buoni gli sviluppi anche nel mercato del lavoro. Nella settimana conclusasi il 26 novembre le nuove richieste per i sussidi di disoccupazione
sono scese di 17 mila unita’ a quota 320 mila. Le attese degli economisti erano per un valore di 325 mila.
Continua il momento positivo del settore immobiliare, con la spesa per le costruzioni
salita dello 0.7% nel mese di ottobre ad un nuovo record di 1.13 trilioni. Il dato si e’ rivelato superiore alle stime degli analisti che erano per un aumento dello 0.5%. La spesa nel settore pubblico e’ salita dell’1.9%, registrando il maggiore incremento da febbraio. La spesa nel settore privato e’ cresciuta dello 0.3%.
Si e’ posizionato ad un livello leggermente superiore al consensus del mercato anche il dato sul settore manifattiriero. L’indice ISM, l’indicatore che misura l’andamento dell’attivita’ manifatturiera negli Stati Uniti, a novembre e’ sceso a quota 58.1. Gli analisti avevano pronosticato un valore pari a 58 punti. In netto calo la componente dell’indice dei prezzi.
Sul fronte societario, osservati speciali sono stati i titoli del settore retail e quelli del settore automobilistico. I dati sulle vendite retail del mese di novembre si sono rivelati complessivamente superiori alle attese. JC Penny e Target Corp sono avanzati grazie ai numeri sulle vendite comparate, Wal-Mart, invece, leader mondiale nel comparto ha sofferto a causa delle previsioni sul mese di dicembre che non hanno convinto pienamente gli analisti.
Ancora in calo le vendite americane di auto e mezzi pesanti. Ford Motor e’ calata di oltre l’1% dopo aver riportato una riduzione delle vendite di circa il 15%. Genereal Motors e’ riuscita a chiudere in positivo, nonostante il calo del 16% registrato sulle vendite di autocarri. A riportare i migliori risultati e’ stata la giapponese Toyota, le cui vendite a novembre sono cresciute del 4.5%. Il titolo ha chiuso in progresso del 2%.
Tra i titoli del Dow Jones, in evidenza Alcoa e Intel. Il gigante dell’alluminio e’ cresciuto di oltre il 3% sulla scia del rally registrato nel comparto dei metalli. Il colosso dei chip, invece, ha beneficiato dei commenti positivi degli analisti di Bear Stearns e dell’annuncio dell’apertura di un nuovo impianto in Israele. Bene anche McDonald’s, il cui titolo e’ schizzato ai massimi di 5 anni e mezzo.
I listini hanno proseguito sulla via dei rialzi nonostante il marcato rialzo dei prezzi energetici, intensificatosi nelle ultime ore di scambi. I contratti futures sul petrolio con scadenza gennaio hanno chiuso la seduta in progresso di $1.15 a quota $58.47 al barile, massimo di una settimana.
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Sugli altri mercati, la decisione del rialzo dei tassi da parte della BCE, tra l’altro ampiamente scontata dal mercato, non ha aiutato l’euro che si e’ indebolito nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.1734. L’oro ha recuperato riportandosi sopra l’importante livello dei $500. Il futures con scadenza febbraio e’ avanzato di $7.60 a quota $506.30 all’oncia. In ribasso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.52% dal 4.49% di mercoledi’.
BORSA: NY SALE, SPESE PERSONALI SMORZANO TIMORE TASSI
CEDONO TITOLI RETAIL, BENE BANCHE E TECNOGICI
1 Dicembre 2005 23:34 NEW YORK (ANSA) – Wall Street rimbalza dopo tresedute opache, in scia al trend dei prezzi (+0,1%) all’internodella rilevazione delle spese personali (+0,2%) di ottobre. L’indicatore, attentamente monitorato dalla Federal Reserveper definire la sua strategia di politica monetaria, fa sperareil mercato su una possibile pausa nel ciclo rialzista dei tassiportato avanti senza soste dalla banca centrale Usa da giugno2004.
Gli operatori accolgono positivamente anche la crescitadella spesa dei consumatori e l’aumento dei redditi (+0,4%). Il Dow Jones è in rialzo dello 0,99% (a 10.912,57 punti), ilNasdaq si porta a quota 2.267,17 (+1,54%), mentre lo Standard &Poor’s 500 si attesta a 1.264,67 punti (+1,22%). In questo contesto, è debole l’influenza sugli scambi che hail secondo rialzo consecutivo delle quotazioni del petrolio, salite a 58 dollari al barile. Da segnalare, in particolare, la giornata positiva del titolifinanziari: JP Morgan Chase, terza maggiore banca d’affari Usa ecommerciale, guadagna lo 0,84% (a 38,57 dollari), AmericanExpress, il colosso delle carte di credito, avanza dell’1,11%, a51,99 dollari, sulla considerazione che i tassi stabili nondovrebbero esercitare pressioni sui margini.
Bene anche i produttori di materie prime, in scia al prezzorecord raggiunto dal rame e dalle quotazioni dell’oro: ilsecondo maggior produttore mondiale di rame, Phelps Dodge,balza del 5,06% (a 142,53 dollari), mentre il colosso auriferoNewmont Mining guadagna il 2,49%, 47,27 dollari. Sorride anche il gruppo alberghiero Marriott International (+4,13% a 67,28 dollari), beneficiando dell’upgrading deglianalisti di Goldman Sachs sulla considerazione del trend inaumento della clientela e dei programmi del gruppo relativi almiglioramento delle strutture.
Inverte la rotta nel finale AT&T,cioé il polo nato dopo che Sbc Communications ha acquisito lavecchia At&t assumendone poi il nome: nel primo giorno dicontrattazioni al Nyse con lo storico simbolo ‘T’, che vanta 117anni di storia, il titolo si attesta a 24,91 dollari (-0,56%). Cede Ford (-0,37% a 8,10 dollari) nel giorno della diffusionedei dati sulle vendite di auto a novembre che segnano per lasocietà un crollo del 15%. Cedono l’11% anche quelle di Gm, mail titolo termina con un progresso del 3,24% (a 22,61 dollari),grazie a un risultato negativo ma migliore delle attese. Bene Google (+2,27% a 414,09 dollari) e Yahoo (+2,09% a 41,07dollari) che si lasciano alle spalle gli effetti di reportcontrastanti sui due titoli.
In rialzo Intel (+1,87% a 27,18dollari), con le attese di un investimento da 3,5 miliardi didollari per un impianti di microprocessori in Israele. In guadagno anche Time Warner (+1% a 18,16 dollari) sulla scia delle manovre del raider Carl Icahn contro i vertici del primo polo dei media al mondo, con l’obiettivo di dare un’inversione di rotta alla gestione del gruppo. Debole il comparto retail dopo che il colosso della grandedistribuzione Wal-Mart (-1,09% a 48,03 dollari) ha diffuso idati delle vendite di novembre (+4,3%) in linea con le stime,mentre ha deluso sulle previsioni di dicembre con l’attesa di unincremento di appena il 2-4%. Male anche Costco (-2,32% a 48,79dollari).