Forse l’unico effetto positivo che si può attribuire allo scoppio del Covid-19 è l’assist fornito alla digitalizzazione che ha mostrato una accelerazione in vari ambiti. Cambiando anche il volto dei pagamenti, un settore che mostra da qualche tempo un certo dinamismo. Il coronavirus e il periodo di lockdown hanno, infatti, modificato le abitudini di molti consumatori, che hanno familiarizzato maggiormente con gli acquisti e i pagamenti digitali. In questo quadro la direzione presa, almeno per quanto riguarda l’Italia, è verso il contactless. Lo confermano i recenti dati dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, secondo il quale nel semestre più difficile dell’economia italiana, al netto di una riduzione generale dei consumi, alcuni indicatori relativi ai pagamenti digitali hanno mostrato una netta crescita. In particolare, tra i pagamenti innovativi avanza contactless (760 milioni di transazioni per 31,4 miliardi di euro) così come i pagamenti tramite smartphone (1,3 miliardi, +80%). Certo, come ricorda Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments, “l’Italia è tuttora fanalino di coda in termini di pagamenti digitali in Europa, ma il Governo sta muovendo i primi passi nella giusta direzione con un piano ricco e completo di incentivi in materia”.
Ma se questa è l’istantanea scattata al mondo dei pagamenti in Italia, a che punto sono i processi di digitalizzazione? Per dare forma il futuro dei pagamenti digitali diventa fondamentale la chiave tecnologica. Secondo uno studio condotto da Deloitte ‘The future of digital payments. Choices to consider for a new ecosystem“, le innovazioni sviluppate sia dagli operatori storici sia dai nuovi protagonisti dei FinTech stanno rimodellando il panorama dei pagamenti, aumentando le aspettative dei clienti e intensificando la concorrenza a livello globale. Per farlo, però, devono essere effettuate scelte strategiche in grado di ‘portare valore’ ai consumatori, con i player chiamati a considerare quale sarà il futuro dei pagamenti digitali.
“Grandi scommesse” nel mondo dei pagamenti. Uno scenario in evoluzione in cui vale la pena, secondo l’analisi di Deloitte, considerare cinque trend per l’ecosistema dei pagamenti per il 2020: la concorrenza tra piattaforme di pagamento chiuse e aperte; l’evoluzione dell’economia dei pagamenti; il ruolo delle entità non commerciali nel plasmare l’ecosistema; lo sviluppo di nuovi standard per gestire il flusso di denaro; e infine il futuro delle organizzazioni in tema di pagamenti. Ma quali implicazioni potrebbero avere queste cinque tendenze per le società di pagamenti? E quali nuove strategie e azioni potrebbero essere intraprese per rispondere a queste tendenze? Questi gli interrogativi che si pongono gli esperti di Deloitte. Soffermandosi sui potenziali step futuri, quest’ultimi si attendono che le organizzazioni manterranno un focus sui temi principali necessari per crescere nel settore dei pagamenti che diventa sempre più competitivo. Tra questi temi Deloitte cita la progettazione di organizzazioni, processi e tecnologie che ruotano attorno ai pagamenti allineati e affiancati alla strategia e all’esperienza del cliente. “Vediamo anche operatori nuovi e storici che lanciano prodotti e servizi che attraggono i clienti verso le loro piattaforme attraverso nuove esperienze e prezzi competitivi – spiega Deloitte -. Per iniziare, potrebbe essere necessario fare scelte di posizionamento strategico su dove competere, quali prodotti-servizi offrire e come progettare i modelli di crescita per soddisfare il crescente appetito dei clienti verso soluzioni di pagamenti innovativi”.
Aspettando “Il Salone dei Pagamenti”. Tre giornate, totalmente digitali per il Salone dei pagamenti 2020. Un’edizione, che ruota attorno a dieci aree tematiche tra cui il futuro dei pagamenti globali, l’e-commerce ed ecosystems, i fintech, l’Open Banking e cybersecurity, a cui prende parte anche Deloitte con un workshop ‘Hyper Digitalization of Payment Processes’ in calendario giovedì 5 novembre dalle 12:00 – 13:00. Il punto di partenza è la considerazione che il mondo dei pagamenti è sottoposto a forti pressioni esogene ed endogene la risposta alle quali è un fattore critico di successo per le istituzioni finanziarie; l’incremento della complessità e dei dati a disposizione, la spinta regolamentare, l’importanza della misurazione delle performance e del tracciamento delle attività operative accentuate in questo periodo storico dall’incremento del lavoro a distanza, la pressione sui margini e l’evoluzione dei bisogni dei clienti devono essere affrontati bilanciando correttamente customer experience ed efficienza interna. Nel corso del workshop Deloitte Consulting tocca quest’ultimo tema attraverso il racconto delle proprie esperienze sviluppate in contesti nazionali ed internazionali con il contributo essenziale dei propri partner tecnologici. In particolare, il workshop vede la partecipazione di ServiceNow quale piattaforma abilitante per l’automazione dei processi grazie allo sviluppo di una soluzione verticale sul mondo dei pagamenti.