Coronavirus, si va verso lockdown dalle 18 o dalle 21 su base nazionale
Potrebbe arrivare domani martedì 3 novembre e non oggi, il nuovo Dpcm da parte del presidente del Consiglio Conte che introdurrà nuove misure ancora più rigide per cercare di frenare l’impennata di contagi in Italia, sul modello dei lockdown parziali adottati nelle ultime ore da molti Paesi europei.
Lockdown, chiusure diversificate per regione
Dai vertici che si sono susseguiti nel fine settimana tra il premier, i governatori delle regioni, i rappresentanti di provincie, comuni e il Comitato tecnico scientifico sono emersi numerosi scenari circa le modalità delle possibili chiusure.
Le ultime ipotesi sembrano propendere per un lockdown su base nazionale con divieto di circolazione dalle ore 18 o al massimo alle 21. A seconda della gravità dei contagi nelle diverse regioni potrebbero essere adottate misure diverse circa le possibili chiusure.
Quello che finora è chiaro è che le nuove misure che verranno prese nelle prossime ore prevedono la chiusura delle scuole superiori e forse anche a partire dalle seconde medie con lezioni a distanza, la limitazione degli spostamenti tra le diverse regioni, la limitazioni alle attività commerciali che non vendono beni di prima necessità.
Qualcosa di più certo lo si saprà nel corso della giornata quando si riuniranno nuovamente i rappresentanti degli enti locali e il governo. Alle ore 12 il premier Conte riferirà alla Camera in merito alle decisioni da adottare e alle 17 al Senato.
I motivi del contendere tra i diversi enti coinvolti sono legati all’andamento dei contagi che non è uniforme su tutto il territorio nazionale. In Piemonte e Lombardia l’indice di trasmissibilità Rt, che misura la velocità di contagio ha superato la soglia critica di 2, rispettivamente a 2.16 e 2.09. La Provincia Autonoma di Bolzano e la Valle d’Aosta sono anche loro molto vicine a questo livello (1.96). In altre 10 regioni italiane l’Rt ha superato la soglia dell’1.5.
Avere un indice Rt a 1,5 significa che in una settimana il numero dei contagi può duplicare. Avvicinarsi a 2, come già si verifica in Lombardia e Piemonte vuol dire che l’epidemia è fuori controllo, con un possibile sovraccarico per gli ospedali nel giro di poche settimane.