*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
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La sessione di oggi si e’ aperta in lettera. Il prezzo del greggio e’ salito oltre i $60 al barile. Boston Scientific (BSX) ha fatto un’offerta di $25 miliardi per l’acquisto della societa’ rivale Guidant (GDT). Il prezzo del dato macro sull’indice ISM non-manifatturiero e’ risultato al di sotto delle attese.
Al momento, l’indice Dow Jones e’ in ribasso di 50 punti a 10826, Nasdaq e’ in letera di 18 punti a 2255 e l’S&P500 sta perdendo 5 punti a 1260.
Negative le performances dei settori semiconduttori, brokers assicurativi, materiali da costruzione e servizi ambientali.
L’indice VIX si trova al livello di 11.63. L’indice ”advance/decline” sta facendo registrare una lettura di -1000. I volumi sul NYSE sono di 732 milioni di titoli scambiati.
L’indice Dow Jones, dopo aver toccato un massimo intra-day a 10912, ha chiuso a quota 10877, ritornando al di sotto di 10900. E’ da notare pero’ che sia gli “internals” che la tecnologia, Nasdaq e semiconduttori, hanno mostrato forza relativa. Siamo dell’opinione che se il mercato riuscisse a chiudere oltre quota 10950 con “internals” positivi e volumi elevati, sarebbe poi probabile un ulteriore rialzo verso quota 11000. Se cio’ si verificasse il mercato completerebbe una configurazione “testa-spalla” inversa in formazione da ormai quasi due anni. br>
TRADING OPERATIVO:
Questa mattina, la nostra posizione su THQI sta perdendo lo 0.3%.
Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 9 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:
Domani mattina, saranno pubblicati i dati macro sulla produttivita’ e sugli ordinativi industriali.
POSIZIONI RIALZISTE:
SWIR (APERTA IL 28/9 A $11.04; CHIUSA IL 23/11 A $13.18; PERF +19.38%)
MOT (APERTA IL 25/10 A $20.08; CHIUSA IL 3/11 A $23.18; PERF +11.44%)
THQI (APERTA IL 28/10 A $22.44; ATTUALE 22.97; PERF +2.36%)
BORSA: WALL STREET; INDICI IN RIBASSO, PESA PETROLIO/ANSA
Il petrolio torna a correre e mette sotto pressione Wall Street che si avvia ad archiviare un inizio di settimana in negativo. Le quotazioni del greggio sono tornate sopra la soglia psicologica dei 60 dollari al barile al mercato di New York e fin dall’avvio della seduta di Borsa i listini hanno marciato in territorio negativo con il Nasdaq che ha sfiorato perdite dell’1%.
L’accelerazione dei prezzi petroliferi riaccende i timori dei contraccolpi dell’aumento della bolletta energetica sui profitti di Corporate America e sui consumi degli americani, ma soprattutto rafforza le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi di interesse negli Usa. Dato per scontato l’ennesimo aumento di un quarto di punto nella riunione del Fomc del prossimo 13 dicembre, che porterebbe il costo del denaro al 4,25%, il mercato guarda con preoccupazione alle future mosse della Federal Reserve che, per contenere le spinte inflazionistiche da caro-petrolio, potrebbe proseguire senza pause nelle sua strategia rialzista avviata a giugno 2004.
Ad appesantire ulteriormente gli indici, i segnali di rallentamento del comparto servizi negli Usa a novembre: l’indice Ism, che monitora l’ andamento del comparto non manifatturiero è infatti sceso a 58,5 contro 60,0 del mese precedente, rivelandosi leggermente inferiore alle previsioni.
Quanto all’andamento dei singoli titoli, vola Guidant che mette a segno un guadagno dell’8,7% a 67,21 dollari premiata dall’interesse di Boston Scientific che ha lanciato un’offerta di acquisto superiore del 14% rispetto a quella presentata a suo tempo da Johnson & Johnson. Quest’ultima guadagna di conseguenza lo 0,4% a 61,47 dollari, mentre Boston Scientific perde lo 0,8% a 27,10 dollari.
Tra i tecnologici, si segnalano le perdite di Intel, in ribasso dell’1,6% a 26,98 dollari, che paga l’attesa per l’aggiornamento di metà trimestre in calendario giovedì prossimo. Ma è tutto il comparto a soffrire trainato dalla prestazione negativa delle aziende di semiconduttori che, secondo gli operatori, oggi scontano tra l’altro il calo dell’1,5% dell’indice Philadelphia SE Semiconductor.
Le incognite sulla tenuta dei consumi penalizzano il settore ‘retail’ con l’indice generale in ribasso dell’1,4%. Più in dettaglio, Wal-Mart perde l’1,4% a 47,32 dollari seguito dal discount Target Corp in calo di 1,26 dollari a 52,60 dollari.
Attorno alle 19, ora italiana, il Dow Jones perde lo 0,28% a 10.846,53 punti; il Nasdaq composite è in calo dello 0,63% a 2.259,06 punti e lo S&P 500 cede lo 0,21% a 1.262,38 punti.