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WALL STREET CHIUDE IN ROSSO, CORRE IL PETROLIO

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Gli indici americani hanno archiviato la prima seduta della settimana in negativo, appesantito dal rincaro dei prezzi energetici e dal datro macro che ha confermato un rallentamento del settore servizi. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.39% a 10835, l’S&P500 dello 0.24% a 1262, il Nasdaq ha chiuso con in ribasso dello 0.69% a 2257.

Recentemente si e’ assistito ad una corsa dei listini durata ben cinque settimane; il commento piu’ diffuso degli analisti e’ che il ritorno del greggio sopra i $60, oltre ad alzare i timori di una crescita dei costi e di un rallentamento della spesa nella stagione natalizia, offre un valido incentivo per intascare i profitti derivanti dal rally iniziato a meta’ ottobre.

L’ondata di gelo che ha colpito il Nordest degli Stati Uniti e le previsioni per un inverno rigido hanno fatto schizzare le quotazioni sul greggio sulle prospettive di un incremento della domanda per il combustibile da riscaldamento. Il contratto futures con scadenza gennaio ha chiuso in progresso di 59 centesimi a quota $59.91 al barile, dopo aver segnato un massimo di sessione di $60.80.

Relativamente agli aggiornamenti economici, nel mese di novembre e’ sceso in misura maggiore della aspettative l’indice ISM servizi. L’indicatore del comparto non manifatturiero si e’ attestato ad un livello pari a 58.5 punti contro un consensus di 59. Nel mese precedente il dato era salito a 60 punti. Una nota positiva riguarda la componente dell’indice dei prezzi, sceso al 74% dal 78% precedente, che affievolisce le preoccupazioni di un incremento delle pressioni inflazionistiche.

Passando alla cronaca societaria, continuano a destare interesse le operazioni di fusioni e acquisizioni. Boston Scientific ha avanzato un’offerta di acquisto per la societa’ di apparecchiature mediche Guidant (GDT). Il gruppo sarebbe disposto a pagare $72 per azione, per un totale di $25 miliardi, superando cosi’ la proposta fatta in precedenza da Johnson&Johnson ($22 mld).

La societa’ telecom, Verizon Communications, ha reso pubblica l’intenzione di voler cedere, per circa $17 miliardi, il business domestico delle pubblicazioni per poter concentrare maggiormente le proprie risorse sul segmento wireless e scambio dati ad alta velocita’.

L’operatore via cavo NTL ha dichiarato che potrebbe offrire $1.4 miliardi per l’acquisizione dell’operatore di telefonia mobile Virgin Mobile nel tentativo di combinare servizi televisivi e telecomunicativi in Inghilterra.

Tra le altre notizie aziendali, il colosso dei chip, Intel, ha comunicato un nuovo piano d’investimento in India, per un valore superiore ad $1 miliardo, con l’intento di rafforzare le operazioni nel Paese.

Nel settore hi-tech segnaliamo l’upgrade a Strong Buy emesso dagli analisti di Raymond James sul colosso informatico Dell. Il titolo ha chiuso in rialzo dell’1.70%.

Ford Motor, infine, ha rivisto al rialzo il numero da impianti che potrebbero essere chiusi nel Nord America, da cinque a otto, nel tentativo di uscire dal periodo di crisi che sta attualmente attraversando. Le azioni F si sono deprezzate di oltre l’1%.

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Sugli altri mercati, l’euro ha recuperato sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.1784. L’oro ha guadagnato rimanendo ben saldo sopra i $500. Il futures con scadenza febbraio e’ avanzato di $5.60 a quota $512.60 all’oncia, nuovo massimo di 18 anni. In ribasso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.56% dal 4.52% di venerdi’.

BORSA: NY CEDE SU RIALZO PREZZI PETROLIO, TIMORE TASSI

5 Dicembre 2005 23:35 NEW YORK (ANSA) – Il petrolio torna a correre,sulle attese di un inverno statunitense piuttosto rigido, emette sotto pressione Wall Street che archivia un inizio disettimana in territorio negativo: il Dow Jones perde lo 0,39%, a10.835,01 punti, il Nasdaq scivola dello 0,24% (a quota 2.262,09), mentre lo Standard & Poor’s 500 si porta a 1.262,09 punti (-0,24%). Le quotazioni del greggio sono tornate sopra la sogliapsicologica dei 60 dollari al barile al mercato di New York efin dall’avvio della seduta di Borsa i listini hanno marciato interritorio negativo con il Nasdaq che ha sfiorato perditedell’1%.

L’accelerazione dei prezzi petroliferi riaccende i timori dei contraccolpi dell’aumento della bolletta energetica sui profitti della Corporate America e sui consumi degli americani, ma soprattutto rafforza le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi d’interesse esse negli Usa. Dato per scontato l’ennesimo aumento di un quarto di punto nella riunione del Fomc del prossimo 13 dicembre, che porterebbe il costo del denaro al4,25%, il mercato guarda con preoccupazione alle future mossedella Federal Reserve che, per contenere le spinte inflazionistiche da caro-petrolio, potrebbe proseguire senzapause nelle sua strategia rialzista avviata a giugno 2004. Ad appesantire ulteriormente gli indici, i segnali dirallentamento del comparto servizi negli Usa a novembre: l’indice Ism, che monitora l’ andamento del comparto nonmanifatturiero è infatti sceso a 58,5 contro 60,0 del meseprecedente, rivelandosi leggermente inferiore alle previsioni.

Quanto all’andamento dei singoli titoli, vola Guidant chemette a segno un guadagno del 9,96% (a 67,98 dollari), premiatadall’interesse di Boston Scientific che ha lanciato un’offertadi acquisto superiore del 14% rispetto a quella presentata a suotempo da Johnson & Johnson. Quest’ultima cede lo 0,26% (a 61,05dollari), mentre Boston Scientific perde il 3,59% (a 26,35dollari). Tra i tecnologici, si segnalano le perdite di Intel, inribasso dell’1,93% (a 26,90 dollari), che paga l’attesa perl’aggiornamento di metà trimestre in calendario giovedìprossimo.

Ma è tutto il comparto a soffrire trainato dallaprestazione negativa delle aziende di semiconduttori che,secondo gli operatori, oggi scontano tra l’altro il calo dell’1,5% dell’indice Philadelphia SE Semiconductor. Pesante correzione anche per Google (-2,84% a 405,85 dollari). Le incognite sulla tenuta dei consumi penalizzano il settore’retail’ con l’indice generale in ribasso di oltre l’1,4%.

Piùin dettaglio, Wal-Mart perde l’1,73% (a 47,14 dollari) seguitadal discount Target, in calo del 2,32% (a 52,61 dollari). Verizon (-0,50% a 31,71 dollari), numero 2 della telefonianegli Stati Uniti, si prepara a cedere le attività di directories, con un’operazione che secondo il New York Timespotrebbe fruttare al gruppo 17 miliardi di dollari. Ford perde l’1,1% (a 8,06 dollari), malgrado indiscrezioni distampa abbiano dato per prossima la chiusura di 8 impianti delNord America. General Motors sale dello 0,23% (a 22,13 dollari),mentre indiscrezioni i stampa danno il numero uno, RichardWagoner, sotto pressione anche se la sua posizione non dovrebbeessere messa almeno per ora in discussione.