Dopo la vittoria di Joe Biden contro Donald Trump, la battaglia elettorale negli Stati Uniti si sposta al Senato dove al momento i repubblicani mantengono la maggioranza (composto da 100 membri) con 50 seggi contro i 48 dei democratici.
Ma in ballo ci sono ancora ben quattro seggi, uno in Alaska, un altro in North Carolina e due in Georgia. Proprio la Georgia è decisiva visto che le regole locali prevedono che il candidato vincente debba ottenere almeno il 50% più 1 dei voti espressi.
E non avendo nessuno dei candidati superato la fatidica soglia del 50% dei voti più uno, si va a un duplice ballottaggio: David Perdue e Kelly Loeffler per il Grand Old Party contro Jon Ossoff e il reverendo Raphael Warnock per i democratici. Biden e i suoi, stando ai pronostici, dovrebbero riuscire nel replicare lo straordinario successo di affluenza. Allora sì, potrebbero vincere per davvero. Conquistare, finalmente, la maggioranza anche al Senato.
Se i democratici dovessero dunque salire a 48 e vincere i due ballottaggi a gennaio, andrebbero a quota 50 senatori alla pari con i repubblicani ma in più per superare eventuali situazione di stallo potrebbero contare sul voto della vicepresidente Kamala Harris.
Ballottaggio in Georgia: il precedente nel 2008
Un precedente a cui guardare, come scrive YouTrend, è quello del 2008, quando in contemporanea veniva eletto Barack Obama alla presidenza.
Anche in quel caso l’elezione senatoriale era vista come fondamentale e politici da tutti gli Stati Uniti affluirono in Georgia portando con loro grandi somme di denaro. Allo stesso tempo, il senatore Saxby Chambliss si fermò al 49,8% e il democratico Jim Martin arrivò al 46,8%: successivamente, al ballottaggio Chambliss vinse ottenendo il 57,4% dei consensi. Nel complesso si tratta di due elezioni dall’esito imprevedibile che però decideranno se Joe Biden potrà governare tranquillamente oppure dovrà scendere a compromessi con i repubblicani.