Petrolio giù con impennata casi Covid, ma saldo settimanale è positivo
Prezzi del petrolio in calo oggi con gli investitori che tornano a guardare a alle ripercussioni sulla domanda di greggio nel breve periodo dell’impennata di casi di coronavirus negli Stati Uniti e in Europa. Il WTI cede così l’1% circa a 40,75 dollari al barile, calo dello 0,6% invece per il Brent.
Il saldo settimanale è comunque molto positivo per Wti e Brent con un +9% sotto la spinta principalmente delle speranze per il vaccino anti-Covid.
Ieri, intanto, le scorte di greggio negli Stati Uniti hanno segnato un aumento inaspettato, ulteriore sintomo che la domanda fatica a riprendersi. I dati della Energy Information Administration (EIA) evidenziano un aumento di 4,3 milioni di barili, mentre le attese erano di un calo di 913 mila barili.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.