Non è più tempo per i negoziati a colpi di zerovirgola: la Commissione europea ha dato il suo via libera a tutte le bozze di manovra finanziaria pervenute dai 19 membri dell’Eurozona, Italia compresa.
Per quest’ultima, assieme con Francia, Lituania e Slovacchia, l’esecutivo Ue si è limitato a fare alcuni rilievi che però non pregiudicano il fatto che, nell’anno successivo al Covid-19, lo stato potrà fare deficit in deroga ai vincoli del Patto di stabilità.
Secondo la Commissione europea la bozza italiana di documento programmatico di bilancio risulta “in linea con le raccomandazioni” adottate dal Consiglio lo scorso 20 luglio, e “molte delle misure stanno sostenendo l’attività economica di fronte ad una considerevole incertezza”. Tuttavia, ha aggiunto la Commissione, “alcune misure non sembrano temporanee o finanziate da misure di copertura“. Il consiglio dei commissari, infatti, era di intervenire a sostegno dell’economia attraverso provvedimenti temporanei, le cui spese fossero limitate nel tempo, in linea con le esigenze straordinarie poste dalla pandemia.
L’esecutivo Ue si è poi limitato a ricordare all’Italia che, “dato il livello e le grandi sfide di sostenibilità” del debito pubblico, “nel medio termine prima dello scoppio della pandemia Covid-19, è importante assicurare che” le misure di sostegno all’economia garantiscano “la sostenibilità di bilancio nel medio termine”. Lo stesso invito è stato indirizzato anche a Belgio, Francia, Grecia, Portogallo e Spagna.
Stimoli economici: “Non ripetere gli errori del 2012”
“Non stiamo avendo una ripresa a V”, ha dichiarato il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, “stiamo lavorando intensamente per evitare il rischio di una doppia recessione [double-dip recession]”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il “falco” Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione e responsabile per l’euro, il quale ha sottolineato l’importanza di non ripetere gli errori della Crisi finanziaria: togliere gli stimoli economici troppo presto avrebbe contribuito alla seconda recessione europea nel 2012.
Dombrovskis e Gentiloni sono poi intervenuti sul veto posto in Consiglio dell’Ue da Polonia e Ungheria, che hanno bloccato l’approvazione del budget e del Recovery Fund. “E’ vitale che questi fondi fluiscano rapidamente là dove sono necessari”, ha detto il vicepresidente Dombrovskis, “così che i Paesi possano proseguire con le riforme e gli investimenti in linea con le raccomandazioni specifiche”.