I certificati risvegliano il desiderio dei risparmiatori

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Articolo di Bernardo Calini, consulente finanziario di Milano

I certificati hanno portato una ventata di novità! Un fuoco che ha scaldato il cuore dei clienti. Hanno acceso un desiderio di conoscere e comprendere meglio il mondo della Finanza, messo un po’ in cattiva luce in questi anni, e hanno portato la voglia e la curiosità di comprendere meglio questi strumenti finanziari. Questo desiderio si è trasformato nel tempo in nuove richieste, domande e anche in seminari formativi. Poi, grazie a richieste, spiegazioni e chiarimenti, il desiderio si è trasformato in realtà e la realtà ha generato strumenti su misura.

Perché sono partito da qui?

Perché è importante capire che, senza quel fuoco di conoscenza e di desiderio di migliorarsi, non sarebbero nati, in questi ultimi anni, tutti questi certificati, particolarmente apprezzati dai risparmiatori, in quanto offrono l’opportunità di incassare cedole. Strumenti che hanno come sottostante titoli italiani o internazionali, indici o valute, con premi mensili compresi tra lo 0,50% fino oltre al 2%.

Quindi, anche il desiderio di non arrendersi ai tassi a zero, ha dato lo spunto per cercare soluzioni di investimento con cedole sostanziose.

Evidenzio che i certificati presentano una particolare asimmetria tra rischio e rendimento.

Mentre per gli strumenti finanziari tradizionali esiste, normalmente, una proporzione tra rischio e rendimento, ossia più è basso il rischio, minore sarà il rendimento e viceversa, nel caso dei certificati possono esserci rendimenti interessanti con un rischio, tutto sommato, contenuto.

Un caso di successo

In proposito, vi racconto un aneddoto che riguarda un mio cliente, piccolo imprenditore del varesotto, che non ha molto tempo da dedicare ai suoi investimenti né, tantomeno, la possibilità di staccarsi dalla sua impegnativa attività, per negoziare titoli su piattaforme di trading.

A settembre gli ho proposto un certificato con una cedola mensile molto buona (2%), con sottostante alcuni titoli del settore Aerospaziale. Di comune accordo, abbiamo deciso di investire una piccolissima parte del suo patrimonio. Nel giro di qualche settimana, con l’avanzare della seconda ondata di pandemia, questo certificato (pur con buone barriere protettive al 60%) ha iniziato, coerentemente, a seguire l’andamento negativo dei 3 titoli sottostanti.

Io ero tranquillo, perché l’impegno finanziario del mio cliente era minimo e non andava ad intaccare l’integrità del patrimonio, nemmeno la fiducia nei miei confronti, nonostante mi fossi sbilanciato verso questo strumento.

Dopo qualche settimana, mi ha chiamato per dirmi che, non solo non era preoccupato, ma che, con mio grande stupore, quando ha visto che il titolo era sceso, si era addirittura messo a ricomprare per mediare il prezzo di acquisto. Gli ho evidentemente ribadito di non esagerare! Devo dire che, dopo il recente rimbalzo dei mercati, dovuto alla certezza in merito alla nuova presidenza Americana ed allo spiraglio concreto sul vaccino, si trova già in significativo guadagno.

Certo, è necessario educare i clienti a comprendere che, esiste un universo variegato di certificati, molto differenti tra loro, che ci sono rischi, paragonabili più a quelli dei mercati azionari, che non a quelli di mercati obbligazionari, ma, come dimostra l’esperienza anche in questo periodo, i clienti sono tendenzialmente già pronti ed attenti.

 

Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it


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