Covid, per Bankitalia interventi del Governo hanno evitato 600 mila licenziamenti
Si può valutare che le misure di estensione della cassa integrazione, il sostegno alla liquidità delle imprese e il blocco dei licenziamenti varate dal governo abbiano impedito circa 600mila licenziamenti nell’anno in corso.
E’ quanto stima Banca d’Italia in una nuova pubblicazione della serie ‘Note Covid-19’, nella quale ricorda che in condizioni normali, in assenza dello shock collegato al coronavirus, nel 2020 in Italia si sarebbero avuti circa 500mila licenziamenti per motivi economici, come nel 2019, a fronte di 1,3 milioni di nuove assunzioni e trasformazioni.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.