Spectrum: una Borsa specializzata che dà maggiore attenzione ai certificati
di Michele Fanigliulo
Non vi è dubbio che la cordata per l’acquisto di Borsa Italiana, capitanata da Euronext, con Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti, è sicuramente una delle operazioni finanziarie più importanti del 2020.
L’unione di Euronext e Borsa Italiana è un matrimonio storico tra due borse generaliste dalla lunga tradizione da cui nasce la prima piazza di quotazione azionaria in Europa, con oltre 1.800 società quotate e 4.400 miliardi di euro in termini di capitalizzazione aggregata. Si crea inoltre la prima piazza europea per il mercato secondario, con circa 11,7 miliardi di euro di valore azionario negoziato quotidianamente e la prima piazza europea per l’equity financing, con oltre 42 miliardi di euro raccolti nel 2019 dagli investitori per finanziare società in Europa.
L’operazione è stata salutata come un passo importante per la costruzione di una Europa unita dei capitali. Tuttavia, il difficile, per i protagonisti arriva ora. L’operazione infatti esprimerà valore soprattutto per il mercato azionario e obbligazionario ma ci sono molti aspetti che i protagonisti dovranno considerare, come il tema dell’attenzione a un mercato in forte crescita, quello dei certificati; il tema dei costi; il tema dell’operatività dello stesso prodotto quotato sui diversi mercati che fanno capo a Euronext.
Rimane per esempio aperto il tema della scarsa attenzione finora ricevuta, anche dal punto di vista comunicativo dal mercato dei certificate che pure rimane tra i più effervescenti, avendo sempre maggiore presa tra gli investitori.
Questi strumenti hanno avuto una larga espansione perché resi fruibili anche alla fascia degli investitori individuali. Eppure, allo stato attuale, non c’è un’effettiva focalizzazione di Borsa Italiana su come rendere più efficiente, più accessibile e più trasparente (caratteristiche fondamentali anche per la tutela e l’interesse dell’investitore privato) questo mercato.
In tutto ciò continua a segnalarsi la mancanza di innovazione nelle tecnologie adottate (il modello tecnologico di Euronext risale al 2008).
Sul tema dei costi resta da vedere se dalla fusione usciranno novità. Per il momento, per accedere alle borse, l’investitore individuale deve pagare delle commissioni, così come gli emittenti, che pagano per avere il loro prodotto esposto in uno scaffale virtuale a prescindere dal fatto che vengano contrattati o meno.
Qui la grande rivoluzione portata da Spectrum Markets, il mercato paneuropeo dei certificati, che non applica commissioni all’investitore e l’emittente paga a seconda dei flussi effettivi relativi al suo strumento. Inoltre, gli investitori hanno visibilità sugli effettivi volumi degli scambi in ogni momento di acquisto o vendita e possono dunque comprare o cedere la propria posizione a un prezzo migliore rispetto a quello che pensavano essere un buon riferimento. Possono comparare i vari mercati e scegliere quello che più si adatta ai loro bisogni.
Infine, almeno per il momento e a prescindere dal consolidamento dei due perimetri, l’operatività rimarrà divisa. Strumenti similari avranno Isin diversi a seconda del mercato e ciò non veicola la liquidità in un unico pool. Anche in questo caso Spectrum si rivela essere all’avanguardia grazie all’implementazione di una struttura più snella che opera attraverso gli standard tecnologici più elevati e focalizzata su specifici target e prodotti.
L’Isin degli strumenti è unico e accessibile a tutti i Paesi nei quali il mercato è operativo, offrendo un importante vantaggio per i broker e i market maker affiliati, così come per i trader: un unico Isin fa confluire gli ordini e crea maggiore liquidità, garantendo un unico prezzo e una maggiore efficienza e trasparenza. Gli ordini possono essere gestiti in maniera bilaterale, senza dover ridefinire le proprie posizioni attraverso Clearstream e abbattendo così i costi amministrativi.
Spectrum: il mercato europeo dei certificati
Spectrum Markets, guidata dal ceo Nicky Maan (nella foto), ha festeggiato ad ottobre il suo primo anno di operatività. Dal lancio, il mercato ha registrato un aumento dei volumi in ciascun trimestre e recentemente ha raggiunto il traguardo di 1 milione di operazioni finalizzate nei suoi primi undici mesi, con un volume di strumenti scambiati salito oltre i 300 milioni.
Dalla sua nascita, Spectrum Markets ha introdotto una serie di funzioni uniche, pensate specificamente per soddisfare l’evolvere dei bisogni degli intermediari e dei loro clienti in tutta Europa. La società è stata la prima ad offrire la possibilità di operare 24 ore su 24, 5 giorni a settimana. Questa si è dimostrata una caratteristica apprezzata, con circa il 40% degli scambi che si sono verificati al di fuori dei tradizionali orari di negoziazione.
Recentemente Spectrum Markets ha avviato una partnership con l’economista francese Marc Touati. Touati è fondatore e guida della società di consulenza economica francese ACDEFI. In precedenza, è stato capo economista per il gruppo Natixis Banques Populaires per dodici anni. L’esperto è riconosciuto in tutta Europa per i suoi commenti e le sue chiavi di lettura dei temi economico-finanziari. Attraverso questa partnership, in veste di esperto dei mercati chiamato a commentare per conto di Spectrum Markets, Touati contribuirà a far crescere il profilo della società in molteplici forum economici e finanziari.