Sembra passata un’eternità, ma la riforma del Mes (Meccanismo europeo di stabilità) che aveva portato questo fondo sulla bocca di tutti, nell’autunno del 2019, sarà nuovamente sul tavolo del prossimo Eurogruppo del 30 novembre. E questo proprio perché nel dicembre dello scorso anno fu proprio l’Italia a chiedere all’Eurogruppo una nuova formulazione della riforma del trattato del Mes; in seguito l’arrivo dell’emergenza Covid ha messo fra parentesi la discussione, fino ad oggi.
Alle polemiche di vecchia data sulle modifiche al Fondo Salva-Stati (qui un riassunto) si sono aggiunte, dopo la pandemia, quelle più recenti sulla linea di credito a bassa condizionalità per le spese sanitarie – che per il momento nessun governo europeo ha voluto richiedere (qui una sintesi delle ragioni). Lo stesso premier Giuseppe Conte si era esposto sul tema, sostenendo che con i tassi d’interesse così bassi, la convenienza del prestito-Mes si sarebbe ridotta al punto da scoraggiarne la richiesta.
Gualtieri chiamato a riferire sulle trattative sul Mes
Al termine di una riunione del 24 novembre, fra il presidente Conte e i capi delegazione della maggioranza si è riusciti a trovare una difficile sintesi sulle perduranti divisioni fra gli scettici rispetto alla riforma del Mes, in particolare il M5s, e i suoi sostenitori. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che rappresenterà l’Italia all’Eurogruppo, sarà quindi invitato a riferire alle commissioni parlamentari competenti il contenuto delle trattative. Sarebbe questo il compromesso raggiunto dall’esecutivo.
Comunque vada a finire il negoziato dell’Eurogruppo, resta comunque aperto il confronto fra i sostenitori del prestito Mes-Light e i critici. Secondo il vicesegretario del Ps, Andrea Orlando, il Mes “va assolutamente preso in considerazione ed utilizzato”. Parole in netto contrasto con quelle del capo del governo, secondo il quale l’Italia avrebbe “già tantissime risorse… abbiamo i fondi strutturali, la legge di bilancio, il Recovery”, ha affermato Conte.