Economia

Ristori IV, allo studio “tregua fiscale” per le imprese colpite dalla crisi

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Prosegue il confronto interno al governo sulle agevolazioni fiscali che saranno introdotte con il prossimo decreto Ristori IV, atteso per venerdì previa approvazione parlamentare del nuovo scostamento di bilancio. Quest’ultimo metterà a disposizione del nuovo Dl circa 8 miliardi di euro.
Secondo le indiscrezioni, pubblicate dal Sole 24 Ore e Italia Oggi, la “tregua fiscale” si baserà sul requisito della perdita di fatturato.

Nel dettaglio le ipotesi ventilate sono:

  • Rinvio ad aprile del pagamento degli acconti di novembre e dicembre per le imprese il cui fatturato abbia subito un calo minimo del 33% nel confronto fra primo semestre 2020 e lo stesso periodo del 2019. Il rinvio sarebbe valido per le imprese fino a 50 milioni di euro di fatturato.
  • Blocco del pagamento Iva, ritenute e addizionali del 16 dicembre e gli acconti annuali Iva in scadenza il 27. L’ipotesi allo studio dell’esecutivo, in questo caso, è che tale blocco possa essere concesso a fronte di una perdita del fatturato pari almeno al 50% nel solo mese di novembre 2020, rispetto allo stesso mese del 2019.
  • Fra le ipotesi allo studio, inoltre, si parla di stoppare anche le rate del 10 dicembre della rottamazione e del saldo e stralcio.

Le altre proposte in fase di discussione

Secondo quanto riferisce il Sole, il premier Conte, con il sostegno della ministra del Lavoro pentastellata Nunzia Catalfo, avrebbe proposto l’introduzione di un Bonus una tantum da 500 euro per i lavoratori che hanno sostenuto almeno 8 settimane di Cig Covid. Proposta che costerebbe ben 2 miliardi e che ha sollevato diverse rimostranze perché potrebbe limitare le risorse a disposizione di imprese e partite Iva.