Il mercato azionario non trova rivali e si conferma il target preferito per gli investimenti anche nel 2021.
E, al suo interno, sono destinati a brillare di più i mercati emergenti. A grandi linee è questo lo scenario disegnato da Didier Saint-Georges, managing director e membro del comitato di investimento di Carmignac, nell’outlook 2021 dell’asset manager.
Carmignac, economie in cerca dei livelli pre-Covid
Nel corso della presentazione Saint-Georges ha sottolineato i rilevanti progressi messi a segno dalle economie di Eurozona e Stati Uniti nel secondo semestre dell’anno, rispettivamente +61,1% e +33,1%) ma anche che i livelli precedenti la crisi scatenata dal Covid-10 rimangono ancora lontani.
Sarà quindi ancora necessario il sostegno dello stimolo fiscale e monetario. Il primo, a carico dei governi, fa prevedere una prosecuzione dell’aumento del debito pubblico che per alcune nazioni europee come Francia, Spagna e soprattutto Italia, appare problematico. Fondamentali al proposito saranno le risorse messe a disposizione dai diversi fondi creati a livello europeo, dal Sure al Recovery Fund.
Il sostegno monetario chiama invece in causa le banche centrali, la cui azione rimarrĂ irrinunciabile. La politica monetaria ultraespansiva e i tassi di interesse molto bassi
“per tutto il 2022 come minimo sono fondamentali per sostenere molte aziende messe in crisi dai lockdown attivati per contrastare la diffusione del coronavirus”.
Azioni growth, emergenti e oro
Spostando il focus sui mercati, Saint-Georges ha offerto tre indicazioni principali:
l’azionario rimane il mercato dove investire e cercare rendimenti, con una preferenza espressa per i titoli “growth”, quindi per i settori che hanno beneficiato degli stravolgimenti portati dalla pandemia (tecnologia ed health care).  Attenzione però, è l’avvertimento di Saint-Georges, il gioco si è fatto più difficile e
“ora sarà ancora più importante selezionare le aziende capaci di sfruttare la ripresa e con bilanci in miglioramento rispetto a prima della crisi”;
I mercati emergenti rimarranno interessanti nonostante le loro economie non siano rimaste indenni dalla crisi scatenata dal virus. In molti casi tuttavia l’emergenza è stata affrontata meglio e il sostegno fiscale e monetario messo in campo dai rispettivi governi è stato inferiore se rapportato a quello attivato nelle economie sviluppate. Il sostegno per le economie e per i mercati emergenti arriverà in particolare dal fronte delle esportazioni, aiutate anche da un dollaro Usa che Didier Saint-Georges prevede in indebolimento.
Infine, l’oro potrebbe continuare ad apprezzarsi anche nel prossimo anno. A suo favore, oltre al classico ruolo di bene rifugio in condizioni di incertezza, giocherà anche le previsioni di discesa sul dollaro Usa.