Opzione donna e Ape sociale confermati anche nel 2021. Ma non solo. Mentre e governo e parti sociali proseguono nel confronto che dovrà portare ad una riforma del sistema previdenziale dopo la chiusura della parentesi Quota 100 a fine 2021, per chi si sta avvicinando al traguardo della pensione ecco i requisiti e le possibilità per il trattamento di vecchiaia e per le uscite anticipate dal 1° gennaio 2021.
Pensione nel 2021: pensione di vecchiaia
Vale per chi ha raggiunto tutti i requisiti richiesti dal sistema previdenziale, secondo l’attuale normativa: si può accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati.
Ape social
Si tratta di un’indennità a carico dello Stato ed erogata dall’Inps a soggetti in determinate condizioni di svantaggio previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.
L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.
Vale per:
- disoccupati;
- invalidi (superiore o uguale al 74%);
- caregivers (soggetti che assistono parenti disabili da almeno sei mesi. Sono inclusi il coniuge o un parente di primo grado, parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti);
- addetti a mansioni cd. gravose (contenuti nel Decreto 18 aprile 2018).
Opzione donna
Per andare in pensione nel 2021 c’è anche l’opzione donna, un regime agevolato che consente alle donne lavoratrici in possesso di determinati requisiti e condizioni, di accedere alla pensione anticipata.
Questa categoria può andare in pensione dopo aver fatto trascorrere una finestra mobile di 12 mesi (dipendenti) o 18 mesi (autonome). Di fatto dunque il primo assegno lo si riceve non prima dei 59 anni o dei 60 anni e 6 mesi di età.
Pensione anticipata
Sono due le categorie interessate: i lavoratori precoci e coloro che svolgono attività usuranti.
Per i primi vale il requisito contributivo a 41 anni (sempre a prescindere dall’età anagrafica del lavoratore) sia per gli uomini che per le donne che abbiano svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età e che si trovino in alcuni specifici profili meritevoli di una particolare tutela :
- disoccupati a seguito di licenziamento con esaurimento degli ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi,
- invalidi civili con una invalidità non inferiore al 74%,
- soggetti che assistono disabili,
- addetti a lavori usuranti o a lavori gravosi.
Lavoratori impiegati in attività gravose ed usuranti:
Per quanto concerne, invece, i lavori gravosi ed usuranti, hanno diritto di ritirarsi con la pensione anticipata al raggiungimento di 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.
- gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
- i conduttori di gru e di apparecchi di sollevamento, conduttori di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
- i conciatori di pelli e di pellicce;
- i conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
- i conduttori di mezzi pesanti e camion;
- le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
- gli addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
- gli insegnanti di scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido;
- i facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
- il personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia di uffici ed esercizi commerciali, nei servizi di alloggio e nelle navi;
- gli operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
- gli operai nell’agricoltura, zootecnica e pesca;
- i pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
- i siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi tra i
- lavori usuranti di cui al D.Lgs. n. 67/2011;
- i marittimi imbarcanti a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne.
Quota 100
Per andare in pensione nel 2021 resta in vigore almeno fino a fine 2021 Quota 100. Un’opzione che consente di andare in pensione qualora la somma tra età anagrafica e contributi sia pari a 100, a patto però di essere in possesso dei seguenti requisiti:
- età anagrafica pari almeno a 62 anni;
- anzianità contributiva pari almeno a 38 anni;
- Prevista sempre una finestra mobile di tre mesi per l’accesso effettivo alla pensione.
Isopensione
Dire addio al lavoro già a 60 anni di età o con 36 anni e 4 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) è possibile con l’isopensione, che garantisce un assegno ponte da quando si concorda l’uscita dall’azienda fino alla maturazione dei requisiti previdenziali di vecchiaia o per il trattamento anticipato.
In questo caso, l’azienda esodante deve corrispondere con oneri interamente a suo carico, un assegno ai lavoratori di importo equivalente alla pensione (da qui il nome “Isopensione”) per l’intero periodo di esodo.