Seduta incolore a Wall Street, all’indomani del nuovo rally che ha portato gli indici ai migliori livelli pre 11 settembre. Il Dow Jones e’ riuscito a resistere sopra l’importante soglia psicologica degli 11000 punti (che non si vedeva dal giugno 2001) per chiudere a 11011, in calo di appena lo 0.01%; l’S&P500 ha ceduto lo 0.04% a 12859, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.06% a 2320.
In molti si attendevano una correzione dei listini sotto forma di prese di beneficio, giudicata “naturale” da molti economisti, in seguito alla corsa degli indici dall’inizio dell’anno.
Ma ad impensierire maggiormente gli operatori sono stati i primi dati sugli utili societari comunicati nell’after hour di lunedi’ dal gigante dell’alluminio Alcoa e il profit warning lanciato dal colosso minerario Phelps Dodge.
Alcoa ha riportato risultati finanziari inferiori alle attese degli analisti (gli utili per azioni si sono attestati ad un livello di due centesimi piu’ basso rispetto a quello previsto). Il titolo e’ arrivato a predere oltre il 7% nelle prime ore di scambi, per poi chiudere in ribasso di circa il 4%, danneggiato anche dal downgrade degli analsiti di UBS. La societa’ ha giustificato la povera performance additando ai numerosi scioperi che hanno inciso pesantemente sulla produzione e ai costi di ristrutturazione.
In netto calo anche PD (circa –10%) dopo aver emesso un outlook inferiore rispetto alle precedenti stime comunicate dalla societa’, a causa dell’aumento dei costi nel mercato del rame.
Giudizi negativi anche per United Technologies: gli analisti di CSFB ne hanno rivisto al ribasso il rating da Outperform a Neutral.
Gli analisti rimangono tuttavia positivi sulla stagione degli utili. Le attese sono per una crescita di circa il 14%, rispetto allo scorso anno, per le societa’ facenti parte dell’indice S&P500.
Molto bene, invece, il colosso informatico Apple, oggi unoi dei pochi titoli tecnologici in rialzo, che ha riportato il buonumore sul comparto nelle ultime ore di contrattazione. In occasione della conferenza “MacWorld”, tenutasi a San Francisco e presentata dal CEO del gruppo, Steve Jobs, sono stati resi noti i dati relativi alle vendite dell’ultimo trimestre fiscale. Il numero di iPod distribuiti negli ultimi tre mesi ammonta ad un totale di 14 milioni di unita’; sono 1.25 milioni i computer Macintosh venduti.
Tra le notizie di fusioni ed acquisizioni, in rilievo l’interessamento di Home Depot (componente del Dow Jones) per la societa’ di Orlando, Hughes Supply, azienda distributrice di materiale per le costruzioni e per i mercati industriali. L’affare si aggira intorno ai $3.2 miliardi.
Sul fronte economico, contenute le reazioni al dato sulle scorte di magazzino all’ingrosso, rivelatosi sostanzialmente in linea con le attese degli analisti. Nel mese di novembre l’indicatore e’ cresciuto dello 0.4% contro un consensus dello 0.5%.
Nel comparto energetico, in leggero calo il petrolio. I contratti futures con scadenza febbraio sono arretrati di 13 centesimi a quota $63.37 al barile. A mettere pressione sono le previsioni di un aumento delle scorte per la scorsa settimana. Il dato verra’ comunicato mercoledi’ alle 16:30 ora italiana.
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Sugli altri mercati, in ribasso l’oro. Il contratto futures con scadenza febbraio e’ arretrato di $4.80 a quota $545.70 all’oncia, arretrato dal nuovo massimo di 25 anni ($553.10) segnato nel trading overnight. Invariato l’euro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York, il cambio nei confronti del dollaro e’ a quota 1.2068. In netto calo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito a 4.428% dal 3.378% di lunedi’.