Economia

Brexit, Merkel: Accordo ancora possibile, ma siamo pronti al No-deal

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Un accordo commerciale fra Unione europea e Regno Unito “è ancora possibile”, ma Bruxelles non dovrebbe accettare compromessi che possano portare a una concorrenza sleale da parte delle imprese britanniche: è quanto ha sostenuto la cancelliera tedesca Angela Merkel, nel corso del suo intervento al Bundestag di Berlino.
Nessun accordo post-Brexit, dunque, dovrà minare il mercato unico europeo. Il prossimo incontro fra le autorità europee e britanniche potrebbe ancora non essere quello risolutivo, ha aggiunto la cancelliera: “C’è ancora la possibilità di un accordo. Non credo che domani sapremo se avrà successo o meno, non posso prometterlo”.

La posizione di Merkel è che il No-deal rimane un’opzione da mettere in conto “se ci saranno condizioni da parte britannica che non possiamo accettare”. In quel caso la cancelliera tedesca si è detta pronta “a seguire un percorso senza un accordo commerciale” con il Regno Unito.

Brexit, le rimostranze britanniche

A dimostrazione delle distanze che ancora permeano i negoziati intervengono le parole del premier britannico Boris Johnson, secondo il quale l’Unione europea vorrebbe lasciare il Regno Unito come “l’unico Paese al mondo a non avere sovranità sulle proprie acque di pesca”. Ciò, per la cronaca, sarebbe dovuto al fatto che la competenza sulla pesca e le risorse ittiche è di competenza esclusiva Ue, e l’accesso al mercato unico potrebbe pertanto prevedere qualche forma di adeguamento anche da parte del Regno Unito post-Brexit.

Per il premier britannico rimane indigesta l’idea che, nel caso l’Unione europea dovesse “approvare in futuro una nuova legge alla quale non ci adeguiamo”, l’Ue possa avere “automaticamente il diritto di punirci e di fare rappresaglie”.
Dal punto di vista Ue garantire la coerenza fra diritto Ue e britannico in determinate aree è essenziale proprio per tutelare la concorrenza e l’integrità del Mercato unico citata dalla stessa Angela Merkel.

A inizio 2021, di fatto, il Regno Unito sarà fuori dal mercato unico e dall’unione doganale e, senza un accordo sui futuri rapporti commerciali, torneranno dazi e controlli sulle merci alle frontiere.