Nono si arresta la macchina dei negoziati Ue-UK per definire un accordo post-Brexit ed evitare così il tanto temuto no deal. Nel frattempo, il tempo stringe. Il 31 dicembre scade il periodo di transizione concordato dopo l’uscita formale del Regno Unito dalla Ue, risalente al 31 gennaio 2020.
“Non posso dire se vi sarà un accordo, ma c’è una strada stretta verso un accordo, adesso è nostra responsabilità continuare, siamo molto vicini ma nel contempo molto lontani gli uni dagli altri” ha spiegato ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in un intervento al Parlamento europeo. “I nostri team stanno lavorando per raggiungere un accordo, giorno e notte, a volte contro ogni aspettativa”.
Brexit, vero nodo resta la pesca
Risolti i nodi sulla governance, ha detto il numero uno della Commissione europea, rimangono distanze su altri due punti in sospeso: il level playing field (la parità di condizioni sulla concorrenza) e la pesca.
Sul primo punto, il Regno Unito ha accettato un vincolo interno sugli aiuti di Stato e un “forte meccanismo di non-regressione”, una clausola che dovrebbe garantire standard comuni su lavoro, diritti e parametri ambientali.
Resta più difficile un accordo sulla la pesca. La Ue, a quanto riferisce la Reuters, ha respinto al proposta di un accesso graduale alle acque britanniche nell’arco di tre anni. “Onestamente – ha dichiarato in mattinata la stessa von der Leyen – a volte ho la sensazione che non saremo in grado di risolvere questa questione”.
Siglato accordo sul commercio UK-Usa
Nel frattempo, ieri, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno firmato un accordo sulle procedure doganali della Brexit che consentirà ai flussi commerciali tra i due Paesi di proseguire senza intoppi anche dopo il 31 dicembre, quando Londra avrà abbandonato in modo definitivo l’Unione Europea.
“E’ un accordo importante che assicura la continuità in seguito all’uscita dall’Ue e dimostra la forza della relazione doganale tra Usa e Gran Bretagna”, ha comunicato in una nota il segretario al Tesoro del Regno Unito, Jesse Norman “questa intesa ci consentirà di continuare a cooperare nella lotta alle irregolarità doganali tramite la condivisione di informazioni e buone pratiche, e fornisce la base legale per le procedure che facilitino i flussi commerciali tra importatori ed esportatori”.