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(WSI) – Internet, alla fine, l’avrà vinta: supererà il giornale e raggiungerà come importanza la televisione. Stabile la radio che, tra i mezzi di informazione del futuro, manterrà una posizione preminente. È questo lo scenario al 2010 disegnato nel corso del convegno ‘L’informazione nell’era multimediale’ che si è tenuto di recente a Milano.
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Le notizie brevi guadagneranno terreno rispetto ai testi più articolati, e se i nuovi media prenderanno sempre più piede, per agenzie di stampa e network internazionali si prefigurano comunque prospettive solide.
Attraverso accordi commerciali si potrà aprire la possibilità di scambiare contenuti e allargare l’offerta senza compromettere efficienza e autorevolezza.
Passando alle quote, l’informazione online raggiungerà una penetrazione del 45% tra gli adulti consumatori abituali di notizie, mentre i giornali si assesteranno al 36%. Salda nelle sue posizioni la tv che terrà il passo di Internet (con il 43%).
Si distribuirà diversamente anche il tempo trascorso davanti ai media. Se il piccolo schermo continuerà a catturare la stessa quota di attenzione, si passerà sempre meno tempo a sfogliare le pagine di un giornale: la quota di time-share scenderà dal 41 al 22%.
Aumenteranno più del doppio invece i momenti trascorsi davanti a Internet, dal 9 al 24%.
In ascesa anche il mobile, da meno dell’1% al 5%.
Si trasformerà pure la forma delle notizie.
È previsto infatti un aumento dei testi brevi (dall’attuale 22 al 26%) e del video (dal 13 al 16%) a discapito dei testi lunghi (dal 42% al 35%).
Stabili le immagini che manterranno la loro quota sul 23%.
Cambiamenti investiranno anche la fonte di produzione delle notizie.
Cresceranno i contenuti generati direttamente dai consumatori nella forma di blog o videoblog, e arriveranno fino al 20% del time-share.
Manterranno la propria importanza, tuttavia, i network internazionali e le agenzie di stampa nazionali che attraverso accordi commerciali potranno scambiare i contenuti e allargare l’offerta.
Il cambiamento maggiore riguarderà, tuttavia, Internet.
Da una funzione di complementarietà con gli altri media, la rete tenderà sempre di più a sostituire i tradizionali mezzi di informazione.
Stando ai dati dell’indagine Isimm Ricerche 2006 per l’Ansa e Rai Net, come canale di accesso alle notizie la tv attualmente resta regina incontrastata, con il 92% degli italiani che la usano per informarsi quotidianamente o saltuariamente.
E mentre l’utilizzo dei quotidiani è al momento stabile (all’83%), cresce invece l’amore per la free press (il 51% la legge, anche se per la maggior parte occasionalmente).
L’informazione attraverso Internet è al 43% (di cui 17% abitualmente) e comincia a diffondersi anche tra i meno giovani. Attraverso il cellulare la ricerca di notizie è ancora molto marginale (9% di cui 3% abitualmente).
Comincia a conquistare una sua fetta anche la televisione outdoor, cioè gli schermi piazzati fuori dalle mura domestiche, nei tram, negli aeroporti, nei negozi.
Il 34% del campione fa caso a questa forma di informazione mentre il 66% è indifferente.
Se Internet è il futuro, attualmente tuttavia solo il 50% degli italiani possiede un personal computer, quota ben più bassa rispetto all’80% che possiede un telefono cellulare. Il 47% degli intervistati ha dichiarato di accedere più o meno frequentemente alla rete da casa o altrove. Il 10% è sempre connesso, mentre il 57% si collega per meno di un’ora al giorno. Per il 43% l’accesso a Internet è, infine, saltuario.
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