Nel 2021 appena iniziato arriverà a scadenza quota 100, l’anticipo previsto per andare in pensione a 62 anni di età e 38 di anzianità contributiva, introdotto in via sperimentale dal precedente governo giallo-verde che cederà il testimone a una soluzione di flessibilità in uscita in fase di elaborazione. Ma tante sono le misure previdenziali introdotte dalla legge di bilancio 2021.
Pensione, Quota 100: e dopo?
Per il “dopo” quota 100, tra le ipotesi sul tavolo ci sarebbe una possibile quota 102 con una soglia minima di 64 anni di età e 38 anni di contributi con una possibile penalizzazione percentuale con riferimento agli anni che intercorrono tra l’età di anticipo e l’età canonica di pensionamento di vecchiaia. Ma quali sono le altre novità pensionistiche introdotte dalla legge di bilancio 2021? Facciamo il punto.
Opzione donna prorogata per il 2021
In primo luogo, la legge di Bilancio 2021 estende la possibilità di fruizione della cosiddetta Opzione donna alle lavoratrici che abbiano maturato determinati requisiti entro il 31 dicembre 2020, in luogo del 31 dicembre 2019 attualmente previsto.
Opzione donna prevede la possibilità di andare in pensione anticipata per le donne secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. In particolare l’opzione è valida nei confronti delle lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2020 e indipendentemente dal momento della decorrenza della pensione che dovrà comunque avvenire successivamente a tale data:
- un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni
- un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).
Inoltre si prevede l’applicazione della finestra mobile pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti, e 18 mesi per le lavoratrici autonome, rispettivamente, dell’anno scolastico o accademico.
Ape sociale 2021
Oltre all’Opzione donna, la Manovra 2021 proroga poi a tutto il 2021 anche la cosiddetta APE sociale, un’indennità, corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni. In particolare può accedere all’APE sociale chi compia 63 anni tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021 e rientri in una delle categorie previste dalla normativa, ossia:
- disoccupati che da almeno 3 mesi abbiano esaurito la prestazione per disoccupazione loro spettante;
- caregivers ossia lavoratori che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado con disabilità grave;
- disabili gravi ossia lavoratori affetti da riduzione della capacità lavorativa almeno pari al 74%;
- lavoratori addetti a mansioni rischiose ossia lavoratori che da almeno 6 degli ultimi 7 anni di lavoro, svolgono in maniera continuativa una delle 15 professioni difficoltose e rischiose elencate dalla normativa.
A chi rientra nelle rime tre categorie è richiesta un’anzianità contributiva minima di 30 anni, 36 per chi rientra nella quarta.
Pensione di vecchiaia e anticipata 2021
Nel 2021 per accedere alla pensione di vecchiaia occorreranno 67 anni di età e 20 di contributi. Per la pensione anticipata invece serviranno:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
- 41 anni di contributi, con finestra mobile trimestrale per i lavoratori precoci appartenenti a particolari categorie (disoccupati, invalidi civili, caregiver e lavoratori addetti a mansioni gravose).