idealo: +98,7% di ricerche online nel 2020 ma cambiano i comportamenti d’acquisto
Il 2020 è stato un anno speciale per l’e-commerce con un incremento in termini di ricerche e interesse per gli acquisti online pari al +98,7%. Così emerge da una ricerca di Idealo secondo cui gli effetti più interessanti sull’e-commerce si sono registrati rispetto ai comportamenti d’acquisto online.
In particolare, nel 2020 si è assistito ad un boom nella domanda di prodotti e generi assunti a “notorietà” per le vicende legate alla pandemia e alle restrizioni e limitazioni agli spostamenti durante i mesi di lockdown. Infatti, nella classifica dei 5 prodotti più cercati nel 2020, oltre all’iPhone 11, alla Sony PlayStation 4 e agli AirPods2, troviamo l’Amuchina Gel e l’Alcool denaturato. I prodotti più cercati nel 2020 sono quelli legati all’Arredamento e al Giardinaggio (+190.5%).
I più attivi online nel 2020 sono stati gli uomini (60,6% contro il 39,4% delle donne), tra i 25 e 34 anni (25,0%) e residenti nel Lazio (se consideriamo l’interesse online ogni 100mila abitanti). Le regioni con la maggiore crescita di interesse rispetto al 2019 sono state quelle del Centro-Sud.
Breaking news
A settembre, il fatturato dell’industria italiana ha subito una flessione sia in termini congiunturali che tendenziali, segnando il quinto calo consecutivo. I dati mostrano una diminuzione dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua il calo è del 5,7% in valore e del 4,7% in volume.
Le borse di Hong Kong e Shanghai terminano il mese di novembre con risultati contrastanti. Nonostante le incertezze economiche, l’indice Hang Seng vede una crescita costante nel 2023, mentre Shanghai registra un leggero aumento mensile.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della Svizzera ha registrato una crescita dello 0,2% nel terzo trimestre, un rallentamento rispetto al trimestre precedente. Il Ministero dell’Economia ha confermato i dati precedenti, indicando che il calo è dovuto a una diminuzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti nelle costruzioni, oltre a un rallentamento nel settore chimico-farmaceutico.
Il MoU si propone di effettuare attività di ricerca e sviluppo nelle aree geografiche di comune interesse, inclusi alcuni Paesi coinvolti dal Piano Mattei