A partire dallo scorso novembre, dopo il rinnovamento ai vertici della banca centrale, con l’ingresso del nuovo governatore Naci Agbal, e del ministero delle Finanze, la lira turca ha potuto recuperare una parte del valore che aveva perduto nel corso dell’anno.
Rispetto a tre mesi fa (al 13 gennaio) la lira turca ha recuperato sull’euro il 2,84%, mentre da inizio anno il recupero è stato dello 0,65%. Buona parte di questo risultato è da attribuire alla manifesta volontà di adottare una politica monetaria più restrittiva e far rientrare l’inflazione che affligge l’economia del Paese, che si era avvicinata al 15%.
“La Banca centrale ha poi effettivamente alzato il tasso di riferimento a novembre (+475pb) e nell’ultimo meeting dell’anno (+200pb) portandolo al 17% (il livello più alto da luglio 2019)”, hanno ricordato gli analisti di Mps Capital Services in un rapporto dedicato alla moneta di Ankara, “tuttavia, come anticipato nel nostro annual outlook, il rialzo dei tassi d’interesse rappresentava una manovra necessaria ma non del tutto sufficiente a dare stabilità ad una valuta che rimane tra le più volatili in assoluto”. (Nel grafico in basso il cambio euro/lira turca in variazioni settimanali)
Lira turca, prospettive restano deboli
Rispetto a 12 mesi fa la lira turca resta in calo del 37,79% sull’euro. E il contesto macroeconomico attuale rimane avverso a una rivalutazione della lira turca, avvertono gli analisti di Mps.
“Il quadro fondamentale rimane piuttosto negativo, complice anche l’allungamento delle misure di lockdown che limitano fortemente l’attività turistica nel Paese, una fonte di ricavi e di approvvigionamento di valuta estere molto importante per il Paese – oltre il 20% del Pil è infatti generato dal flusso turistico”, si legge nel rapporto.
Per sostenere il cambio gli interventi di politica monetaria restrittiva, dunque, resteranno una necessità.
“L’altro elemento chiave per la stabilità della valuta almeno nel breve termine (primo semestre 2021) saranno relazioni più distese sul fronte geopolitico, in particolare, ma non solo con la nuova amministrazione Usa”, hanno proseguito gli analisti di Mps.
Per tutte queste ragioni, gli analisti ritengono che “lo scenario base” sui futuri andamenti della lira turca rimanga “quello di un nuovo tendenziale deprezzamento andando avanti nella seconda parte dell’anno”.