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Crisi di governo, analisti: Btp appetibili nonostante lo stallo politico

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Crisi di governo, analisti: Btp appetibili nonostante lo stallo politico

Le conseguenze dello strappo dal governo di Matteo Renzi sulla stabilità dei Btp sono state contenute, ma degne di nota. Rispetto ai livelli di mercoledì lo spread Btp-bund è arrivato ad allargarsi di 10 punti, da 110 a 120 pb, un livello che ha riportato il differenziale ai massimi dallo scorso 8 dicembre.
Nonostante la crisi politica gli analisti rimangono convinti che lo scenario più probabile sia quello di un nuovo governo e non le elezioni anticipate. Anche per questo il giudizio sui Btp rimane positivo, nonostante l’apertura di una nuova fase d’instabilità politica.

“Rimaniamo costruttivi sui titoli di Stato italiani, anche se probabilmente saranno più volatili fino a quando non emergerà un percorso chiaro per risolvere la crisi politica”, ha commentato il cio di Ubs Matteo Ramenghi, “tuttavia, riteniamo improbabili una prolungata instabilità e le elezioni anticipate, e quindi rimaniamo positivi sui titoli di Stato italiani, che continuano a offrire un discreto potenziale di rendimento rispetto a quelli di altri paesi periferici dell’Eurozona, e sono supportati dagli acquisti della banca centrale”.

A rassicurare Ubs è, fra le altre cose, la volontà da parte Italia viva di supportare le iniziative più urgenti del governo come il nuovo decreto ristori.

Crisi di governo, per Morgan Stanley se si vota nuove tensioni con l’Ue

“Il presidente Mattarella valuterà se è possibile formare un governo sostenuto da una maggioranza parlamentare. A nostro giudizio”, hanno scritto gli analisti di Morgan Stanley, “l’esito più probabile vede il premier Conte, il cui governo ha ancora una maggioranza alla Camera, trovare una nuova maggioranza al Senato per sostenere il suo governo, magari con il sostegno di Italia Viva. Altre opzioni, tra cui un nuovo Premier, o elezioni anticipate, rimangono possibili”.

Nel caso di elezioni anticipate, come evidenziato dai sondaggi (grafico in basso), il posizionamento politico del Paese sarebbe rivoluzionato dalla vittoria del centrodestra. “Nel caso di un governo che coinvolga il partito di Salvini, ci aspettiamo un aumento delle tensioni con l’Ue, date le divergenze politiche, ad esempio in merito alle politiche migratorie”, ha proseguito Morgan Stanley, “questo potrebbe complicare l’implementazione del Recovery Fund, il quale prevede che l’Ue fornisca risorse finanziarie all’Italia pari al 10% del Pil nei prossimi 5 anni”.

 

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Il partito di Renzi, lo ricordiamo, ha deciso di uscire dal governo in disaccordo con la decisione di non includere la richiesta del prestito Mes nell’ambito del Recovery Plan. Due materie che marciano, almeno sotto il profilo giuridico, su binari diversi (il Mes è un soggetto esterno alla Commissione Ue e alla stessa Unione europea).