Lavoro: smart working fonte di stress per molti professionisti
Lo smart working, una delle conseguenze più evidenti del lockdown, ha sì portato grandi vantaggi, come il risparmio di tempo e una migliore gestione del lavoro da parte dei professionisti, ma dall’altro anche una fonte di stress. Così emerge da una ricerca condotta marzo a novembre 2020 da OpenText, che ha coinvolto 2.000 intervistati in tutta Italia secondo cui il 39% dei professionisti ha indicato tra le maggiori cause di tensione dello smart working le troppe password da ricordare.
Inoltre il 16% degli intervistati ha affermato inoltre di non riuscire a staccare mai la spina durante la giornata.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.