Si rincorrono nella mattina odierna, le indiscrezioni sulle dimissioni imminenti del premier Giuseppe Conte. Si tratterebbe, come emerge dai rumors stampa, di dimissioni pilotate per favorire un Conte ter , basato su una maggioranza allargata a pezzi dell’area moderata del centrodestra e di cui farebbe parte anche Matteo Renzi.
Conte, le prossime mosse
È questo il progetto al quale si lavora da giorni e per il quale, così come riporta il Corriere, si attende per oggi il responso del premier, che dovrebbe sciogliere la riserva e decidere se salire al Quirinale per formalizzare la crisi prima del voto in Parlamento sulla giustizia.
D’altronde questa appare una strada ormai quasi obbligata.
“Senza garanzie di discontinuità (e senza vedere nero su bianco la nuova squadra) i “costruttori” non hanno alcuna intenzione di palesarsi” riporta il Sole 24 Ore spiegando che la mossa del premier dovrebbe materializzarsi entro martedì 25 gennaio.
Il voto sullo stato della giustizia del ministro Alfonso Bonafede, in calendario giovedì potrebbe facilmente finire in una bocciatura, che lascerebbe l’esecutivo indebolito e, di fatto, impossibilitato a governare.
Dietro – aggiunge il quotidiano economico – ” un lungo pressing sia da parte del Pd, lacerato al suo interno tra la linea di Goffredo Bettini e Andrea Orlando – “o Conte o voto” – e quella molto più morbida dei parlamentari convinti della necessità di riprendere il dialogo con Matteo Renzi, sia da parte di un pezzo del M5S. È stato Luigi Di Maio, domenica, ad avvisare che quello in programma mercoledì a Montecitorio e probabilmente giovedì a Palazzo Madama sulla relazione sullo stato della giustizia del Guardasigilli Alfonso Bonafede sarà un voto sul governo. Tradotto: se non ci saranno i numeri (e finora i numeri non ci sono), il passaggio decreterà la morte del Conte bis”.
Spread stabile
La crisi di governo non sembra tuttavia influenzare negativamente lo spread tra il Btp e il Bund che, questa mattina, ha aperto in calo a 124 punti base, dai 126 della chiusura di venerdì. Il rendimento del titolo a 10 anni del Tesoro si attesta allo 0,73%. Il tasso sul decennale greco è allo 0,68%.