Il titolo Unicredit ha chiuso la seduta con un rialzo del 4,45% sulla scia dell’entusiasmo seguito alla risoluzione del nodo sul nuovo amministratore delegato: secondo fonti finanziarie il nome è stato trovato ed è quello di Andrea Orcel, che succederà a Jean-Paul Mustier. La notizia è stata rivelata da fonti raggiunte dall’agenzia Ansa e da Bloomberg.
Unicredit: chi è Andrea Orcel
Orcel, 57 anni, avrebbe superato la concorrenza dell’ex ad di Bnl e Cdp, Fabio Gallia, attuale direttore generale di Fincantieri. Alle spalle il manager romano ha una fama di specialista nelle operazioni di fusione e acquisizione, tra cui la stessa M&A che portò alla nascita di Unicredit, della quale Orcel è ritenuto uno dei massimi protagonisti (benché allora fosse poco più che trentenne).
Dopo la sua esperienza come capo dell’investment banking in Ubs, terminata nel 2018, Orcel era destinato a entrare in Santander anche se la sua nomina come non è stata completata per controversie sul contratto (un bonus ritenuto troppo alto per il cda, che ha portato alla richiesta di 112 milioni di danni da parte di Orcel).
Il banchiere romano è considerato una sorta di ragazzo prodigio, uno che ha mostrato fin da subito il suo potenziale in una carriera finanziaria di respiro internazionale. Nel 1988, a 25 anni, era entrato in Goldman Sachs a Londra; a partire dall’anno successivo e fino al 1992 è stato consulente senior per BCG a Parigi.
Poi, l’ingresso nella banca presso la quale si accaserà per diversi anni: Merril Lynch, di nuovo a Londra. Fra vari capitoli scritti da Orcel presso ML non può non essere ricordato l’affare Antonveneta, che il team del banchiere romano valutò 10 miliardi di dollari suggerendo a Monte dei Paschi un’acquisizione strapagata che lasciò un buco nel capitale della banca senese (il valore sarebbe stato sopravvalutato di oltre 2 miliardi e mezzo).
Ora che Unicredit è in prima fila per una possibile acquisizione della quota pubblica in Mps il nome di Orcel è destinato a tornare in prima fila nelle vicende finanziarie della banca senese. Saranno sviluppi che gli operatori seguiranno da vicino anche perché le reticenze di Mustier su questo deal potenzialmente dannoso hanno certamente contribuito alla sua partenza.