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Cina, yuan sempre più forte sui mercati valutari

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Cina, per il cambio euro/yuan c’è spazio per un’ulteriore gamba ribassista

Particolarmente volatile il 2020  per lo yuan, che ha risentito della diffusione del coronavirus anche se a partire dall’estate, la divisa cinese ha iniziato un forte recupero che si è concretizzato sia verso dollaro che verso la divisa unica.
Secondo gli analisti di MPS Capital Service in un contesto in cui i rapporti tra la nuova amministrazione Usa e il colosso asiatico devono essere meglio definiti, l’attenzione tornerà sull’impulso della politica monetaria e fiscale.

Se l’andamento dell’EuroDollaro e del cambio EurCny, storicamente, almeno in termini direzionali, è stato simile nelle ultime settimane si è invece registrata una certa divergenza (vedi il grafico sottostante).

Un movimento piuttosto violento, come affermano gli esperti, provocato dalla forza dell’economia cinese che si è mostrata molto più resiliente rispetto alle altre. Non a caso, continuano gli analisti, il Pil cinese è tornato sopra i livelli pre-Covid, con gli ultimi dati sul Pil del 4° trimestre che hanno confermato la forza del Dragone rispetto alle altre principali economie, l’unica a non aver registrato una contrazione nel 2020. Nell’ultimo trimestre il Pil cinese è infatti cresciuto del 6,5% a/a, portando la crescita per l’intero 2020 al 2,3%.

Euro/yuan, dove andrà

Per capire dove potrà andare il cambio Euro/Yuan,  gli analisti tengono in considerazione anche le loro stime per un EuroDollaro verso 1,16 da qui a sei mesi, che, vista la relazione precedentemente citata, proietta, in prospettiva, l’EurYuan su livelli più bassi di quelli attuali.
Dal punto di vista grafico, al ribasso il primo supporto importante da monitorare per gli analisti di Mps Capital Services  è 7,70 (trendline rialzista in auge dal 2018) e, solo la rottura confermata di quest’ultima, potrebbe portare il cambio EuroYuan fino a 7,50. Al rialzo da monitorare invece la resistenza a 8, la cui rottura rappresenterebbe un segnale di inversione con primo target 8,27.

Un elemento di rischio è comunque rappresentato da alcuni focolai Covid registrati in Cina da inizio anno. Il Paese, in passato, ha mostrato una grande abilità nel contenere un’eventuale escalation di contagi che, seppur in aumento, si attestano ancora su numeri estremamente bassi (appena qualche centinaio di unità al giorno). Tuttavia, un’eventuale diffusione più ampia del virus in Cina, avrebbe probabilmente una ripercussione negativa sulla divisa domestica così come la decisione delle autorità cinesi di continuare a ridurre il supporto monetario come fatto di recente.