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WALL ST: SEDUTA E SETTIMANA POSITIVE PER GLI INDICI USA

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I listini americani hanno proseguito sulla via dei rialzi, spinti ancora una volta dagli ultimi dati macro che hanno intensificato le speranze di un vicino stop al ciclo rialzista sui tassi d’interesse. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.23%a 11279, l’S&P500 lo 0.15% a 1307, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.30% a 2306. La seduta e’ stata caratterizzata da una particolare volatilita’ e da alti volumi, a causa del “quadruple witching” (giorno delle quattro streghe) che segna la scadenza delle opzioni, opzioni sugli indici, contratti futures, e futures sui singoli titoli.

I dati economici rilasciati in settimana hanno evidenziato una moderata espansione dell’attivita’ economica Usa, accompagnata da un contenuto aumento delle pressioni inflazionistiche.

Il fatto che l’inflazioni rimanga sotto controllo lascia ben sperare che la Banca centrale americana possa optare per uno stop del rialzo del costo del denaro, al momento al 4.5%. Per la maggior parte degli analisti, la Fed optera’ per uno, o al massimo due, rialzi sui fed funds, portandoli non oltre la soglia del 5%.

Per quel che riguarda gli aggiornamenti odierni, la produzione industriale nel mese di febbraio e’ cresciuta dello 0.7%, rivelandosi sostanzialmente in linea con le attese degli economisti che avevano previsto un rialzo dello 0.8%. Ha rispettato le attese anche il dato sulla capacita’ di utilizzazione degli impianti (81.2% contro 81.4%).

Leggermente inferiore alle previsioni il dato preliminare di marzo sulla fiducia dei consumatori, stilato dall’Universita’ del Michigan, attestatosi ad un livello di 86.7 punti (invariato rispetto al mese precedente), contro un consensus di 88 punti.

Passando al comparto energetico, dopo il forte rialzo di giovedi’, il petrolio ha ceduto terreno, riportandosi sotto la soglia dei $63. Gli operatori hanno iniziato a focalizzare la propria ttenzione sul livello globale della domanda, tralasciando, per ora, il livello di scorte, schizzato ai massimi di quasi sette anni.

Il taglio delle previsioni sulla crescita della richiesta giornaliera di 100 mila barili da parte dell’OPEC ha fatto arretrare i futures con consegna aprile di 81 centesimi a quota $62.77. Positiva, tuttavia, la performance settimanale, pari a +4.7%.

Per la cronaca societaria, sotto pressione il colosso dell’auto, General Motors, che ha rivisto al ribasso di $2 miliardi, rispetto alle stiem precedenti, le perdite registrate nell’anno fiscale 2005. Il titolo ha archiviato la seduta con una perdita superiore al 4%.

In rosso anche il titolo del colosso assicurativo American International Group, arrivato a perdere oltre due punti percentuali, in seguito alla diffusione della trimestrale, da cui e’ emerso un calo dei profitti di oltre il 70%, a causa di spese legali e risarcimenti legati ai disastri naturali.

Tra le altre blue chip, in ribasso anche Exxon Mobil, Intel e Alcoa. Segnano i maggiori rialzi Boeing, Merck e Caterpillar.

Tra gli altri titoli, in evidenza la societa’ di chip, Rambus, schizzata di oltre il 7% dopo aver siglato un accordo con IBM che permettera’ al colosso informatico di utilizzare i processori e le tecnologie sviluppate dal gruppo.

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Sugli altri mercati, poco variato l’oro. I contratti futures con scadenza aprile sono arretrati di 30 centesimi a quota $555.10 all’oncia. Sul valutario, ancora in progresso l’euro nei confronti del dollaro, sulle rafforzate possibilita’ di una pausa della Banca Centrale Usa sul rialzo dei tassi. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York, il cambio tra le due valute e’ a quota 1.2196, massimo di sette settimane. In calo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.674% dal 4.64% di giovedi’.