Economia

Lagarde loda Draghi premier e dice no a cancellazione del debito

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Neppure il tempo di nascere, che il governo di Mario Draghi ottiene la prima promozione  dall’Europa. Christine Lagarde, che ha ereditato da Draghi il timone della BCE, in un’intervista a Le Journal du Dimanche spiega che si tratta di “un’occasione d’oro per l’Italia e un’occasione d’oro per l’Europa”:

“Far uscire il suo Paese dalla crisi economica e sociale, il Paese della zona euro piu’ gravemente colpito dalla pandemia. Ripongo la massima fiducia in Mario Draghi e so che portera’ a termine il suo compito nel migliore dei modi. Ha tutte le qualita’ indispensabili, la competenza, il coraggio, e anche l’umilta’, per riuscire nella sua nuova missione: rilanciare l’economia italiana, con il sostegno dell’Europa”.

Per la numero uno della Bce, l’economia dell’eurozona quest’anno crescerà “intorno al 4%. Forse un po’ meno. Ciò rappresenterebbe già un aumento molto significativo in rapporto al crollo del Pil del 6,8% che si è registrato nella zona euro nel 2020. Tutto dipende dalla politica delle vaccinazioni e dallo svolgimento delle campagne vaccinali”.

Lagarde, no a cancellazione debiti per emergenza Covid

Sulla proposta di un gruppo di economisti di cancellazione dei debiti pubblici contratti per l’emergenza Covid, Lagarde è categorica:

‘L’annullamento di questo debito è impensabile. Sarebbe un’infrazione del Trattato europeo che vieta severamente il finanziamento monetario degli Stati. Questa regola rappresenta uno dei pilastri fondamentali dell’euro. Il Trattato europeo è stato accettato e ratificato liberamente e volontariamente dagli Stati membri dell’Unione Europea. Sarebbe molto piu’ utile se le energie spese a reclamare la cancellazione del debito da parte della Bce fossero impiegate avviando un dibattito sull’utilizzo di questo debito”.

Venerdì scorso, in una lettera aperta inviata ai principali quotidiani dei paesi dell’Eurozona, oltre 100 economisti hanno fatto notare che un quarto dei debiti pubblici dei paesi dell’area euro è detenuto al momento dalla Banca centrale europea. Una sua eventuale cancellazione, hanno sottolineato, insieme all’impegno di spendere la somma con investimenti nella transizione green e in progetti sociali, creerebbe un pacchetto di stimoli di quasi 2,5 trilioni di euro.