Parte oggi, martedì 9 febbraio, il secondo processo per impeachment a Donald Trump, presso il Senato Usa. L’accusa è di “incitamento all’insurrezione” in relazione all’assedio del Campidoglio avvenuto lo scorso 6 gennaio, che Trump avrebbe fomentato attraverso i propri discorsi tenuti nelle ore immediatamente precedenti. E’ il secondo procedimento di messa in stato d’accusa per Trump, dopo quello legato alle pressioni che l’allora presidente avrebbe esercitato sul suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky.
Non era mai accaduto prima che due impeachment fossero avviati nei confronti di un solo presidente americano. Allo stesso tempo, è la prima volta che questa procedura ha luogo a mandato già concluso. Proprio per questo, l’esito del processo non potrà essere la rimozione dall’incarico, bensì un’interdizione dai pubblici uffici che impedirebbe a Trump di ricandidarsi per la presidenza americana.
Come alla vigilia del processo Ucrainagate, le probabilità che l’impeachment arrivi a condannare Trump sono estremamente basse. Appena qualche giorno fa, 45 dei 50 senatori repubblicani che siedono nel ramo alto del Congresso, avevano votato a favore di una mozione nella quale si sosteneva l’incostituzionalità di un impeachment ai danni di un presidente non più in carica. La Legge fondamentale americana non è esplicita su questo punto e la mozione è stata respinta. Quello che è importante sottolineare è che in un Senato diviso fra 50 senatori democratici e 50 repubblicani, difficilmente si arriverà ai 66 voti necessari per condannare Trump per i fatti di Capitol Hill. Almeno undici senatori repubblicani, fra quelli che avevano sostenuto la tesi dell’incostituzionalità, dovrebbero cambiare radicalmente idea e condannare l’ex presidente.
Gli avvocati di Trump, Bruce Castor e David Schoen, si presenteranno proprio con una linea difensiva incentrata sull’illegittimità del procedimento, in quanto la messa in stato d’accusa sarebbe riservata ai soli presidenti in carica.
In ogni caso le tempistiche previste saranno assai brevi: ciascuna parte avrà fino a 16 ore per sostenere i propri argomenti e la votazione del Senato è attesa all’inizio della prossima settimana. Se così dovesse essere, si tratterà dell’impeachment trial più veloce di sempre.