Gli iscritti del Movimento 5 Stelle hanno dato il via libera al sostegno dell’esecutivo guidato da Mario Draghi, realizzando così gli auspici espressi dal fondatore Beppe Grillo. Il responso emerso dalla piattaforma di democrazia diretta Rousseau ha visto una maggioranza del 59,3% di voti favorevoli; ad averlo attestato è il notaio Valerio Tacchini.
Hanno espresso il loro voto 74.537 militanti sui 119.544 iscritti abilitati a votare sulla piattaforma: 44.177 i “sì” e 30.360 i voti contrari. L’affluenza non è riuscita a superare il precedente record: oltre 79mila furono, infatti, i voti che approvarono a maggioranza la nascita del secondo governo Conte.
Voto su Rousseau, le conseguenze politiche
Il via libera degli iscritti era ritenuto un passaggio necessario per riunire sotto il vessillo della democrazia diretta la posizione di un M5s tutt’altro che compatto nell’idea di sostenere un governo tecnico-politico guidato da uno dei massimi esponenti dell’eurocrazia, un tempo aspramente criticata dal movimento di Grillo.
Trionfale il commento dell’ex capo politico del M5s, Luigi Di Maio, fra i maggiori fautori del sostegno a Draghi: “La responsabilità è il prezzo della grandezza”, ha commentato sul suo profilo Facebook, “oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese. In uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, il MoVimento 5 Stelle sceglie la strada del coraggio e della partecipazione, ma soprattutto sceglie la via europea, sceglie un insieme di valori e diritti di cui tutti noi beneficiamo ogni giorno e dietro ai quali, purtroppo non di rado, si nascondono egoismi e personalismi”.
“Il mandato che gli iscritti ci hanno conferito oggi è chiaro: il MoVimento 5 Stelle sosterrà il nuovo governo”, ha dichiarato il reggente del M5s, Vito Crimi, “lo faremo nella piena consapevolezza di dover difendere le tante buone cose realizzate fino ad oggi, e di doverne realizzare ancora di più. La conferma, da parte del presidente incaricato Draghi, di voler accogliere le nostre proposte, inclusa l’istituzione di un ministero per la transizione ecologica, è un primo, significativo, passo avanti”.