Gran Bretagna, nel 2020 il Pil crolla del 9,9%
Nell’intero 2020 il Pil del Regno Unito è crollato del 9,9% su base annua, soffrendo la contrazione record della storia, a causa delle misure di restrizione-lockdown che sono state imposte nel paese per arginare i casi di coronavirus. La contrazione è più che doppia rispetto a quella accusata durante la crisi finanziaria del 2009.
Gli economisti avevano previsto una flessione del prodotto interno lordo UK dell’8%, con una espansione dello 0,5% nel quarto trimestre. In quest’ultimo caso, l’espansione è stata superiore, pari a +1%. Nel terzo trimestre del 2020, il PIL UK era rimbalzato del 16,1%.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.