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Bezos, fuori da Amazon si dedicherà allo spazio. Ma dovrà vedersela con Musk

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Bezos, fuori da Amazon si dedicherà allo spazio. Ma dovrà vedersela con Musk

L’annuncio, arrivato lo scorso 2 febbraio, ha colto tutti di sorpresa. Con un comunicato, diffuso in concomitanza con la diffusione della trimestrale, Jeff Bezos, fondatore e numero uno di Amazon, ha reso noto che farà un passo indietro in Amazon, dimettendosi dalla carica di a.d.

Il motivo? Da subito è si parlato di una decisione motivata dalla volontà di dedicarsi con maggiore attenzione alle altre sue innumerevoli attività di cui è proprietario, dal Washington Post – di cui è proprietario – a Blue Origin, la sua azienda spaziale. ”È il lavoro più importante che sto facendo”, sono state le parole pronunciate in passato da Bezos a proposito della società di ricerca aerospaziale.

Voci rilanciate da Reuters che, sulla base di alcune fonti vicine all’imprenditore, ha confermato che Bezos ha scelto di dimettersi da CEO di Amazon anche per non perdere la guerra per lo Spazio contro SpaceX di Elon Musk.

È infatti proprio la start up del numero uno di Tesla, il maggiore degli ostacoli che si profila sul percorso di crescita di Blue Origin. Finora la partita tra Musk e Bezos ha visto l’affermazione netta del primo.

Bezos, è guerra aperta tra Blue Origin e SpaceX

Blue Origin è rimasta molto indietro rispetto a SpaceX: lo scorso anno la società di Bezos, per fare un esempio, ha perso miliardi di dollari di commesse contro SpaceX e United Launch Alliance (ULA, joint venture di Boeing Co e Lockheed Martin Corp.) per le missioni di sicurezza nazionale della Difesa Usa che inizieranno nel 2022.

Ora la nuova battaglia si gioca su un altro campo.  Sia SpaceX che Blue Origin sono in lizza per aggiudicarsi diversi appalti strategici all’interno della Missione Artemis, l’impegno degli Stati Uniti per riportare l’uomo sulla Luna. In particolare, la sfida più serrata riguarda il lander lunare che verrà scelto dalla NASA per la sua missione.

E proprio sul fronte del turismo nello spazio, è di pochi giorni fa la notizia del primo volo orbitale riservato ai “civili” di SpaceX.

L’appuntamento è fissato nel quarto trimestre di quest’anno. È allora che il volo, interamente finanziato da un trentasettenne miliardario americano, Jared Isaacman, fondatore della società Shift Payments e esperto pilota di jet, partirà alla volta dello spazio.

Visto che nella capsula Crew Dragon ci sono quattro sedili, gli altri tre il facoltoso passeggero li ha donati a persone da individuare: uno andrà a un suo cliente, i rimanenti due andranno a un’operatrice dell’Ospedale di St. Jude di Memphis, Usa, e uno a un importante benefattore dell’ospedale stesso, da estrarre a sorte.