Anche nel trimestre marzo-aprile-maggio 2021, il pagamento delle pensioni corrisposte dall’Inps sarà anticipato allo scopo di consentire a Poste Italiane la gestione dell’accesso ai propri sportelli dei titolari del diritto alla riscossione delle varie prestazioni, in modalità compatibili con le disposizioni in vigore adottate allo scopo di contenere e gestire dell’emergenza coronavirus.
Lo conferma l’Ordinanza numero 740 del 12 febbraio 2021 dalla Protezione Civile.
Il nuovo provvedimento dispone dunque anche per i prossimi tre mesi, l’anticipo dei termini di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Inps, ovvero:
- trattamenti pensionistici
- assegni
- pensioni
- indennità di accompagnamento per gli invalidi civili.
Pensioni, le date di marzo, aprile, maggio
Il calendario dettagliato, con lo scaglionamento in ordine alfabetico a seconda del cognome, in base al quale saranno distribuiti gli ingressi negli uffici postali presenti su tutto il territorio non è ancora stato ufficializzato da Inps o Poste Italiane.
Quello che è certo che per consentire l’accesso scaglionato e contingentato, è stato previsto l’anticipo delle riscossioni delle pensioni e delle altre competenze Inps in queste date:
- pensioni e indennità di marzo: dal 23 febbraio al 1° marzo 2021
- pensioni e indennità di aprile: dal 26 marzo al 1° aprile 2021
- pensioni e indennità di maggio: dal 26 aprile al 1° maggio 2021.
Chi si affida alle banche dovrà attendere in ogni caso il 1° marzo, primo giorno bancabile del mese.
Quella dello scaglionamento non è l’unica strategia messa in campo a favore dei pensionati durante tutto il periodo di crisi epidemiologica: chi ha più di 75 anni può chiedere la consegna a domicilio delle prestazioni grazie a una convenzione che Poste Italiane ha stipulato con l’Arma dei Carabinieri per supportare i cittadini che non hanno delegato già altri soggetti alla riscossione, non hanno un Libretto o un conto postale e non vivono con o vicino ai familiari.