La pandemia e le conseguenti ricadute economiche hanno cambiato radicalmente le esigenze, le abitudini e le aspettative dei consumatori, imponendo al mondo delle assicurazioni una rapida digitalizzazione.
Nonostante la trasformazione tecnologica intrapresa per garantire la continuità aziendale e aiutare i clienti, le compagnie devono ancora superare numerosi ostacoli per un ritorno alla normalità. Secondo Deloitte, nel corso del 2021 gli assicuratori dovrebbero prendere in considerazione un mix di azioni offensive e difensive per accelerare gli sforzi a lungo termine e orientarsi verso un ritorno alla redditività, dopo la frenata registrata nella vendita delle polizze lo scorso anno.
Assicurazioni, le necessità emerse durante la pandemia
Tra le priorità emerse dal Global outlook survey del Deloitte Center for Financial Services spicca il fatto che le compagnie per il 2021 hanno avviato un severo controllo dei costi necessario per fare fronte a nuovi investimenti nel settore digitale.
In primo luogo per incrementare la vendita diretta delle polizze attraverso il canale online e supportare agenti e broker fino a quando non finirà l’emergenza sanitaria. Inoltre, grazie al maggiore ricorso alla digitalizzazione, le compagnie potranno avviare il lancio di nuove polizze dette parametriche, nelle quali il premio è calcolato sulla base della probabilità che si verifichi un evento, a differenza delle assicurazioni tradizionali nelle quali invece il premio viene calcolato in base alle caratteristiche del rischio assicurato. Le loro applicazioni sono soprattutto nel campo della protezione contro gli eventi atmosferici o i disastri naturali.
Inoltre, secondo Deloitte durante gli ultimi mesi è emersa anche la necessità per le assicurazioni di dare vita a una maggiore personalizzazione delle polizze, soprattutto per i prodotti dedicati alla clientela più giovane. Ad esempio sviluppando polizze che coprano tutti i tipi di trasporto piuttosto che essere vincolate a un solo tipo di veicolo.
Nuovi investimenti in cloud, analisi dei dati e sicurezza informatica
Dal sondaggio condotto da Deloitte spicca il fatto che le compagnie sono consce dei propri limiti tecnologici e nel 2021 cercheranno di accelerare la loro trasformazione digitale. Lo scorso anno la tecnologia è stata fondamentale per aiutare gli assicuratori a spostarsi verso ambienti di lavoro in remoto e per garantire ai loro dipendenti gli strumenti di lavoro necessari per rimanere in contatto con distributori e clienti. Ma adesso questo non è sufficiente. Per competere nel nuovo mondo digitale sono necessari ulteriori investimenti in tecnologia tra i quali spiccano quelli relativi al cloud, alla sicurezza informatica, l’analisi dei dati e la privacy dei clienti.
Sebbene il passaggio al cloud fosse già ben avviato prima della pandemia, sembra essere una priorità ancora più grande ora che gli assicuratori cercano anche di ridurre i costi fissi di struttura. Il modello di costo del cloud, basato sul consumo effettivo di spazio nei server, può facilitare il controllo dei costi consentendo al contempo di sfruttare i servizi cloud per promuovere innovazione e agilità. La diffusione del cloud consentirà di implementare in modo rapido ed economico anche strumenti avanzati di analisi dei dati e di automazione delle mansioni a scarso valore aggiunto.
Il maggiore incremento degli investimenti sarà però quello legato alla sicurezza informatica poiché gli assicuratori sono responsabili della protezione dei dati dei clienti e dell’accesso alle applicazioni cloud. La cybersicurezza e la privacy sono preoccupazioni importanti non solo a causa della crescente pressione normativa, ma anche a seguito della rapidità con cui il volume dei dati generati dai clienti sta crescendo attraverso sensori, aggregatori di terze parti e altre fonti alternative. Grazie ad analisi avanzate, gli assicuratori possono riconciliare, combinare e analizzare i dati da più fonti per generare insight in tempo reale che in precedenza non erano tecnologicamente o economicamente fattibili. L’obiettivo è quello di accelerare la sottoscrizione di nuovi prodotti e migliorare l’esperienza del cliente.
Ad esempio, Policygenius, una insurtech con sede a New York, utilizza analisi su dati medici e su prescrizioni passate per offrire polizze vita senza la necessità di effettuare un esame medico.
Volgendo infine uno sguardo al futuro, in un mondo caratterizzato da una crescente dipendenza da interconnessioni, dati in tempo reale e tecnologie avanzate, secondo Deloitte gli assicuratori saranno chiamati a rivedere anche il loro modo di pensare a compartimenti stagni visti i confini sempre più labili che ci sono tra auto personali e commerciali, proprietari di case e risarcimenti dei lavoratori.