Finale di settimana in rialzo per Piazza Affari. Il Ftse Mib chiude la seduta a +0,94%
Finale di settimana a spron battuto per i mercati che trovano sponda nelle dichiarazioni del nuovo segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, che spinge per ulteriori stimoli. Ieri l’ex numero uno della Federal Reserve ha invocato il lancio imminente di un bazooka fiscale anti-Covid-19, sottolineando che un grande piano di stimoli è ancora necessario per garantire un pieno recupero all’economia degli Stati Uniti.
Piazza Affari ha così interrotto il tris di sedute in ribasso. L’indice Ftse Mib ha chiuso a 23.136,31 punti, in progresso dello 0,94%.
Protagonista assoluta di giornata è stata Leonardo, arrivata a guadagnare oltre il 10% a 6,59 euro nel corso della seduta sulla scia delle indiscrezioni che vedono in rampa di lancio l’Ipo di Drs, la controllata statunitense specializzata nella tecnologia per la difesa. Stando a quanto riporta oggi Il Messaggero, a metà della prossima settimana il CdA di Leonardo darà il via all’operazione che potrebbe aver luogo in tempi molto brevi. Rispetto alla originaria deadline di giugno, lo sbarco di Drs a Wall Street potrebbe avvenire già nel mese di marzo. Il collocamento dovrebbe riguardare una quota del 40% del capitale attraverso un’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione (Opvs) con il 60% del flottante che deriverebbe dalla cessione di azioni e il resto da aumento di capitale. La valutazione di Drs si aggirerebbe sui 3,5 mld (il 100% di DRS venne acquisito nel 2008 dall’allora Finmeccanica nel 2008 per 3,4 mld).
Sotto i riflettori anche ENI (+1,1%) sisalita nella seconda metà di giornata dopo una iniziale fredda accoglienza ai conti 2020, che hanno comunque battuto le attese a livello di di utile netto e utile operativo nel IV trimestre 2020. A metà giornata il gruppo del Cane a sei zampe ha poi presentato il nuovo business plan al 2024 che prevede un capex medio annuo di 7 miliardi di euro, ebitda quasi raddoppiato a 1 miliardo a fine piano e dividend floor di 0,36 euro per azione con un prezzo del Brent di $43/bbl, inferiore di $2 rispetto al precedente, per poi aumentare con una percentuale crescente tra 30 e 45% del Free Cash Flow incrementale generato da uno scenario compreso tra i $43 e i $65″.
Complessivamente, il dividendo cresce di circa l’8% rispetto alla precedente politica di remunerazione. Il dividendo verrà suddiviso in due tranche di pagamento di pari importo a settembre e maggio. Il nuovo piano indica l’obiettivo a lungo termine di emissioni zero entro il 2050, cui si aggiungono i nuovi obiettivi di riduzione di emissioni assolute del 25% entro il 2030 vs. 2018, e del 65% entro il 2040″.
Tra le banche spicca il +4% di Bper, sempre al centro delle voci di M&A in queste ultime settimane e che si conferma il titolo migliore del Ftse Mib da inizio anno. Intanto oggi Goldman Sachs nel report di aggiornamento sulle banche italiane che confermato buy su Bper con target price a 2,5 euro (upside potenziale del 40%).
Tra le principali banche italiane Goldman Sachs consiglia di acquistare anche UniCredit e Intesa Sanpaolo. Nel caso del gruppo guidato da Orcel il prezzo obiettivo è salito da 10,7 a 12,3 euro (upside del 51%). Il target price su Intesa invece passa da 2,40 a 2,65 euro (upside 27%).
Reazione molto positiva ai conti 2020 per Moncler. Il titolo del gruppo guidato da Remo Ruffini ha chiuso a +5,4% a 53,32 euro per azione. Il gruppo dei piumini ha comunicato i risultati per l’esercizio 2020 che è stato archiviato con ricavi consolidati 1.440,4 milioni di euro (-11% a tassi di cambio costanti), mentre nel corso del quarto trimestre il fatturato è salito a 675,3 milioni (+8% a tassi di cambio costanti). L’utile netto 2020 ha mostrato una flessione a 300,4 milioni dai 358,7 milioni del 2019, ma superiore alle attese pari a 207 milioni. Il consiglio di amministrazione ha inoltre proposto un dividendo di 0,45 euro per azione, pari a complessivi 113,7 milioni.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.