Protagonista indiscusso della Brexit, Nigel Farage si è dimesso dalla leadership di Reform UK, il partito pro-Brexit, annunciando il ritiro definitivo dalle attività di prima linea. Il motivo? Farage dice di aver raggiunto i suoi obiettivi, la Brexit.
L’ex leader dell’Ukip in un’intervista al Sunday Telegraph ha spiegato che l’affermazione di Reform UK alle elezioni europee del 2019 ha portato Boris Johnson a prendere il posto di Theresa May alla guida del Paese, l’obiettivo che lo stesso Farage si era posto, anche se l’UE ha «tagliato l’Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito e trattato terribilmente i nostri pescatori, siamo fuori e non si può tornare indietro.
Farage ha detto di volere continuare a partecipare al dibattito politico, ma non all’interno di un partito.
Brexit, chi è Nigel Farage e i rapporti con il M5S
Nato il 3 aprile del 1964 a Downe (sobborgo di Londra), Farage, ex leader di Ukip (Partito per l’Indpendenza del Regno Unito) deputato europeo e co-presidente, dal 1° luglio del 2009, del gruppo europarlamentare Europa delle Libertà e della Democrazia (Efd), diventato nel 2014 Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (Efdd).
Membro del Parlamento europeo, Nigel Farage ha schierato l’Ukip nel gruppo politico “Europa per la libertà e la democrazia”, insieme alla Lega Nord (poi fuoriuscita per confluire nel Fronte Nazionale di Marine Le Pen) ed al Movimento 5 stelle di Grillo.
E’ stato il promotore del famoso Brexit, il referendum popolare col quale la Gran Bretagna il 23 giugno 2016 ha espresso la volontà di voler uscire dall’Unione Europea. La Brexit è cominciata proprio da lui, definito “Un clown” dall’allora premier conservatore David Cameron. Come ha precisato lo stesso Farage nel corso dell’intervista al Sunday:
Non parteciperò più a elezioni o battaglie politiche e mi sono dimesso anche da leader di Reform Uk (…) sarò soltanto un presidente onorario. Ma non avrò più alcun ruolo attivo in politica”.