Assicurazioni, la sfida della tecnologia continuerà nel post-Covid
di Sandra Riccio
L’onda d’urto della pandemia di Covid-19 si è fatta sentire anche sull’attività delle assicurazioni. Ha obbligato il settore al lavoro da casa ma ha anche costretto la clientela ad adattarsi alla consulenza da remoto.
Nei mesi della pandemia sono però anche emerse fragilità che non si erano ancora manifestate prima e su cui il settore adesso ha avviato importanti riflessioni. È il caso, per esempio, della sicurezza informatica legata alle nuove forme di operatività, sempre più dipendenti da Internet.
Quale è la via adesso? Per capirlo, Deloitte ha realizzato un sondaggio tra i top manager del mondo delle assicurazioni e ha chiesto quali siano le priorità adesso. Il risultato? È emerso che la gestione delle spese è stata enfatizzata di più e in particolare più di quanto avveniva prima dell’epidemia.
Tuttavia, anziché tagliare i costi su tutta la linea, la maggior parte delle compagnie assicurative sta ritardando o ridimensionando gli investimenti decisi prima della pandemia. Questa decisione è stata presa, in parte per indirizzare i capitali verso progetti a più elevata priorità, in parte anche per fare investimenti in nuove tecnologie e in nuovi talenti capaci di aiutare le assicurazioni ad adattarsi il più rapidamente possibile al nuovo contesto.
Più nel dettaglio, in Europa, secondo l’indagine, la gran parte delle scelte (43%) sarà indirizzata a più investimenti in tecnologie capaci di migliorare l’efficienza delle società. Un’altra quota del 37% delle scelte andrà in progetti di accelerazione dell’innovazione mentre una razionalizzazione degli asset è stata citata nel 38% dei casi.
Assicurazioni, la sfida digitale è in primo piano
La necessità di accelerare nel processo di digitalizzazione e il bisogno di migliorare l’operatività virtuale ha fatto scattare una corsa per cercare di terminare già entro l’anno i progetti che in origine prevedevano un arco temporale di tre-cinque anni. L’inaspettato quadro imposto dalla pandemia ha portato molte aziende a reinventarsi.
Tuttavia, la velocità con cui sta avvenendo questo cambiamento e la maggiore dipendenza da Internet e dalla connessione alla rete può portare a nuovi rischi anche per le compagnie assicurative, in particolare in termini di rischio informatico e di interruzione dell’attività. I dati degli utenti vanno protetti con cura mentre non deve mai mancare la possibilità di poter accedere all’attività.
“Nonostante i potenziali rischi, le compagnie devono continuare a innovare per poter prosperare anche dopo la pandemia – afferma Paolo Gianturco, senior partner di Deloitte, responsabile FinTech –. Devono quindi continuare a puntare con forza sull’innovazione. È questo un elemento imprescindibile per accrescere la competitività”.
Le altre sfide per il 2021
Per esempio, mentre sono in via di risoluzione le controversie riguardanti le richieste di risarcimento per l’interruzione di attività legata alla pandemia, è possibile che inizino a emergere soluzioni pubblico-private per fornire una copertura opportuna per eventuali future pandemie. Si tratterà di un compito non facile. La sfida più grande potrebbe essere quella di far fronte a ciò che viene definita “l’incognita delle incognite”.
Mentre gli sforzi di recupero sono stati robusti e grande è stata la risposta nel sostituire le modalità tradizionali di operare come quelle degli incontri di persona a quelli da remoto, adesso il punto interrogativo è posto su quali cambiamenti profondi porterà nel lungo periodo tutto questo. Non c’è dubbio che quando la pandemia sarà solo un ricordo, torneremo a ciò che era considerato “normale”.
Le economie mondiali torneranno di nuovo a crescere. Ma una digitalizzazione più rapida significa anche una dipendenza ancora maggiore da Internet. Si tratta di cambiamenti che sono stati accelerati dalla necessità contingente legata all’emergenza sanitaria ma che hanno creato una grande sfida di gestione del rischio per l’industria e i propri assicurati.
“Sarà quindi fondamentale il modo in cui gli assicuratori risponderanno non solo all’impatto della pandemia ma anche ai cambiamenti di lungo termine nell’ambito della tecnologia, dell’economia e delle preferenze dei consumatori” afferma Gianturco.
Per l’esperto, riuscire a generare innovazione continua nelle politiche assicurative, nelle strategie di vendita, nelle operazioni e nell’esperienza del cliente potrebbe rivelarsi il più grande fattore di differenziazione nel 2021, e anche oltre.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di febbraio 2021 del magazine Wall Street Italia.