A sette sedute dalla conclusione del primo trimestre i principali listini azionari vedono un chiaro favorito in classifica. Dopo un 2020 sottotono, il Ftse Mib si sta prendendo una rivincita in questa prima parte dell’anno, favorito dall’iniezione di fiducia somministrata da Mario Draghi premier.
Secondo i dati aggiornati alla chiusura di venerdì 19 marzo il listino di riferimento della Borsa Italiana vanta una performance dell’8,8% da inizio anno. Dal 3 febbraio, data dell’incarico a Draghi, al 19 marzo, la performance di Piazza Affari è stata del 7,42%.
L’inizio dell’anno per il Ftse Mib è stato più favorevole rispetto alla media europea rappresentata dall‘Euro Stoxx 50 (+8%), ma anche nei confronti dei listini americani che avevano regalato le migliori soddisfazioni nel 2020 (Nasdaq 100, -0,2%; S&P 500 +4,2%).
Fuori dai confini europei è l’azionario giapponese quello che ha registrato le migliori performance da inizio anno: il Nikkei è cresciuto del 6,3%.
Ftse Mib, i migliori titoli da inizio anno
Entrando nel dettaglio del listino italiano, le migliori blue chip da inizio anno sono stati, nell’ordine: Tenaris (+39,98%), Banco Bpm (+35,45%), Bper (+29,12%), Cnh (+29,06%) e Leonardo (+28,29%).
In calo del 17%, invece, Diasorin, che risulta il titolo meno performante da inizio anno.
Milano ancora indietro nel quadro complessivo
Rispetto ai livelli del 21 febbraio 2020, precedenti al crollo dei mercati collegato al rischio-Covid, il Ftse Mib risulta ancora sotto del 2,32%. L’EuroStoxx 50, al contrario ha ormai superato (anche se di misura) la quota pre-coronacrash, mentre l’S&P 500, nonostante l’inizio 2020 meno brillante è in rialzo del 17,26% rispetto ai livelli del 21 febbraio 2020.
Insomma, in una prospettiva complessiva Piazza Affari resta indietro, ma in questi ultimi mesi è riuscita a colmare una parte del gap accumulato con le altre Borse mondiali.