Gli indici americani aprono la seduta in rosso. Gli ultimi dati sui prezzi import hanno fatto ben poco per ridimensionare i timori sull’inflazione e il forte aumento dei rendimenti sui bond (ai massimi di quattro anni) di certo non giova al comparto azionario. Il Dow Jones e’ in ribasso dello 0.27% a 11469, l’S&P500 cede lo 0.25% a 1302, il Nasdaq e’ in calo dello 0.61%, a quota 2258. Note positive emergono dal ritracciamento del greggio e dal restringimento del deficit commerciale Usa.
La seduta di ieri e’ stata una delle peggiori dell’anno, con il Nasdaq costretto a cedere oltre due punti percentuali, a causa delle rinnovate paure legate all’incremento delle pressioni inflazionistiche.
Prima dell’aperturta sono stati rilasciati i dati sulle importazioni. Nel mese di marzo, i prezzi sono cresciuti del 2.1% a causa del forte incremento del costo del petrolio importato. Esclusa tale componente, il dato non ha subito alcuna variazione. Le attese degli analisti erano per una crescita dell’1%.
Positivo l’aggiornamento sulla bilancia commerciale: nell’ultimo mese il deficit Usa di e’ ristretto del 5.6% a quota $62 miliardi, risultando migliore delle attese degli analisti.
Una nota positiva emerge anche dal comparto energetico. Nelle prime battute, i contratti con scadenza giugno sul petrolio arretrano di 40 centesimi a quota $72.92 al barile.
Negli ultimi due giorni il prezzo dell’oro nero e’ tornato ai massimi livelli a causa delle tensioni geopolitiche in Iran e Nigeria. Preoccupa, inoltre, il livello di scorte, mentre ci inoltriamo nella stagione estiva, nota per l’aumento dei viaggi e quindi del consumo di carburante.
Sul fronte societario, Expedia, la societa’ di viaggi online, ha deluso le aspettative del mercato, comunicando, nell’after hour di giovedi’, un calo dei profitti pari al 51%: il titolo e’ arrivato a deprezzarsi del 21%.
Bene il colosso dell’auto General Motors, che beneficia dei commenti positivi di alcuni analisti, relativi alle negoziazioni con i sindacati e Delphi, il principale fornitore di ricambi del gruppo.
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Sugli altri mercati, in ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 5.178%. Prosegue nella sua corsa l’oro. I futures con consegna giugno segnano un progresso di $1.50 a $723 all’oncia, lontani pero’ dai migliori livelli intraday. Sul valutario, euro sempre forte rispetto al dollaro a quota 1.2904.