Società

DEFICIT USA
ANCORA IN CALO,
MA NON DURERA’

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*Antonio Cesarano e’ il Responsabile Desk Market Research di MPS Finance. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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La bilancia commerciale di marzo a sorpresa ha evidenziato una riduzione del deficit commerciale risultato pari a $62 Mld in termini nominali destagionalizzato. Si tratta del livello di deficit più contenuto dal mese di agosto del 2005.

La contrazione del deficit si è verificata malgrado l’atteso allargamento del deficit verso la Cina (da 13,8 a 15,6Mld$). L’elemento più sorprendente è stato rappresentato dal forte incremento delle esportazioni, in particolare delle due voci più rappresentative all’interno dell’export rappresentate dai beni capitali e dalle “industrial supplies”. In quest’ultima categoria è ricompresa l’offerta di materie prime (grezze e/o semilavorate) delle aziende Usa.

Il restringimento del deficit commerciale Usa potrebbe arrestarsi il prossimo mese in corrispondenza di un maggiore impatto della componente petrolio in seguito al forte rialzo di quest’ultimo nel mese di riferimento.

Il dato di oggi sulla bilancia commerciale unito ai dati sulle scorte industriali di marzo (risultate superiori alle attese) potrebbe comportare una revisione al rialzo del pil annualizzato Usa del primo trimestre fino al 5%.

Sul mercato valutario il dato odierno sulla bilancia commerciale offre la possibilità di una fase di stabilizzazione del Dollaro dopo il forte deprezzamento (in termini nominali) che ha interessato il biglietto verde in modo pressoché ininterrotto da metà aprile e dopo aver
raggiunto in giornata il livello di 1,296 vs Euro. La fase di profit taking potrebbe essere più accentuata soprattuto laddove il Tic report di marzo del prossimo lunedì confermasse la continuazione del favorevole afflusso di capitali verso gli Usa dall’estero. Il ritracciamento potrebbe portare l’Euro Dollaro fino alla soglia di 1,265 nel breve termine, senza però rinnegare il trend primario che rimane a favore di un deprezzamento del Dollaro.