Il settore assicurativo ha risentito della pandemia che ha frenato il mercato delle polizze anche in Italia come evidenziato anche dall’Ania. Per capire come potrà evolvere questo settore ne abbiamo parlato con Roberta Pazzini, Head of Marketing and Communication di Yolo, società insurtech italiana specializzata nei servizi d’intermediazione assicurativa digitale.
Il 2020 è stato un anno complesso per il settore assicurativo, che ha registrato perdite storiche a livello globale. Come cambierà secondo voi il settore assicurativo dopo il COVID-19?
La profondità e l’intensità dell’impatto emotivo generato dalla pandemia contribuiranno senz’altro a sensibilizzare le persone e le imprese sul tema della protezione dai rischi. Il Covid-19, infatti, ci ha ricordato che gli eventi rischiosi possono essere del tutto imprevedibili incoraggiandoci a ripensare il modello assicurativo tradizionale puntando sulla prevenzione anziché sul risarcimento danni. Crediamo che la spinta al digitale registrata negli ultimi mesi farà emergere una nuova domanda e la diffusione di nuovi servizi, abilitati proprio dall’innovazione tecnologica.
La pandemia ha accelerato un processo già in atto rendendo evidente a tutta la filiera assicurativa l’urgenza di una trasformazione digitale profonda e strutturale. La risposta ai nuovi bisogni di protezione sarà sempre più on demand, flessibile e personalizzata, tratti distintivi tipici di qualsiasi esperienza d’acquisto online.
Sarà l’assicurazione ad adeguarsi al cliente, non viceversa. E sarà sempre più frequente trovare strumenti di protezione associati al prodotto/servizio che l’utente intende acquistare. Per questo motivo, crediamo che le partnership tra compagnie e intermediari come Yolo da un lato e operatori non assicurativi dall’altro siano destinate in futuro a moltiplicarsi.
Se ciò accadrà, ci attenderà un mercato post pandemia più digitale e inclusivo a vantaggio del livello di servizio offerto all’utente finale.
In che modo l’insurtech può fornire una risposta alla pandemia?
Velocità e flessibilità sono i due principali punti di attenzione non solo per le assicurazioni ma per tutto il sistema imprenditoriale che si sta interrogando su come saranno i mercati dell’era post-coronavirus.
L’insurtech può offrire il suo contributo alle compagnie di assicurazione rendendo più agili i modelli operativi grazie all’automazione dei processi di sottoscrizione delle polizze e di valutazione del rischio. Ciò consentirebbe un monitoraggio più preciso e una gestione più efficiente delle polizze sottoscritte e un servizio clienti qualitativamente migliore.
Non solo, l’insurtech è un driver di innovazione dei modelli distributivi perché, abilitando una customer experience rilevante, consente di attirare fasce di utenza rimaste finora estranee al mercato assicurativo. Così come il fintech, l’insurtech può rappresentare uno strumento importante di inclusione sociale e finanziaria con un impatto diretto sullo sviluppo sostenibile.
Quali sono secondo voi i trend che stanno dominando il presente e che influenzeranno il mercato nell’immediato futuro?
Quello assicurativo è un mercato di offerta più che di domanda. Il trend più significativo, infatti, è quello dell’Open Insurance: è ormai evidente che la competizione non arriva più soltanto dai player dell’industria assicurativa, ma da altri settori con i quali è fondamentale dialogare e collaborare.
In Yolo ne siamo certi e attraverso la nostra piattaforma siamo in grado di creare e gestire l’offerta assicurativa on-demand dei nostri partner grazie a moduli di Data Management, Operations End to End e Customer Engagement. La nostra piattaforma proprietaria si integra facilmente con i sistemi dei nostri partner e consente loro di proporre in tempi rapidi un’offerta adeguata ai vari contesti in cui si materializzano i rischi per le persone e le aziende.
Nei prossimi mesi ci aspettiamo una crescente propensione all’acquisto di polizze digitali in modalità diretta da parte delle PMI italiane, soprattutto per quanto riguarda la protezione dagli attacchi informatici in concomitanza con l’aumento del lavoro a distanza e, più in generale, l’adozione di strumenti informatici. Infine, la necessità di spostamenti veloci e sostenibili cambierà la mobilità nei centri urbani.
Crescerà l’utilizzo di monopattini elettrici e, più in generale, il ricorso a servizi di sharing e noleggio. Questi nuovi veicoli di spostamento apriranno una serie di interrogativi legati alla sicurezza e alle relative necessità di protezione a tutela dei conducenti.