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Brexit, sterlina da record grazie al successo nelle vaccinazioni

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Il ritmo spedito delle vaccinazioni e le prospettive di una più pronta ripresa delle attività economica nel Regno Unito rispetto a quelle europee, favorirà ancora il cambio della sterlina nei prossimi mesi, in particolare sull’euro.
Per i sostenitori della Brexit è una bella rivincita dopo mesi in cui Londra è stata bersagliata dalle critiche per la gestione non proprio ortodossa della pandemia.

Sterlina sui massimi da un anno

E’ quanto sostengono due fra le maggiori banche svizzere, Ubs e Credit Suisse, concordi nel giudizio rialzista sulla sterlina. Appena ieri, 6 aprile, la moneta britannica aveva toccato i massimi sull’euro dal febbraio 2020 a quota 0,84849; nel primo trimestre la performance della sterlina è stata del 4,80%, la migliore mai registrata in sei anni.

Secondo Shahab Jalinoos, Global Head FX Strategy presso Credit Suisse il cambio sterlina-euro potrebbe portarsi a quota 1,20 nel prossimo futuro. Forte di un ritmo di contagi intorno ai 3mila casi giornalieri, e oltre 31 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, il Regno Unito si sta avvicinando molto più velocemente dell’Ue a un processo di normalizzazione. In Europa solo l’11,61% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose, contro una percentuale britannica superiore al 45%.“I mercati hanno capito qualche tempo fa che una divergenza nel successo delle vaccinazioni sarebbe stata probabile”, ha scritto Jalinoos in un documento destinato ai clienti della banca.

Oltremanica si intravedono le riaperture

“Le restrizioni legate al Covid-19 su entrambi i lati della Manica sono state e continueranno a dominare il sentiment nei confronti della sterlina e dell’euro”, ha affermato invece Thomas Flury, strategist di UBS. Già dal 12 aprile è atteso nel Regno Unito un importante allentamento delle misure, che consentirà la riapertura dei negozi al dettaglio legati a servizi non essenziali e parte delle strutture ricettive.

“Il successo del programma di vaccinazione nel Regno Unito mette il Paese sulla buona strada nell’uscita dalle restrizioni nei prossimi mesi”, mentre “nell’Ue, potrebbe esserci un leggero ritardo rispetto ai piani”.