Istat: produttività del lavoro sale del 2,7%
La crisi ha avuto un impatto immediato e dirompente anche sui flussi di commercio estero, con flessioni significative in media d’anno sia dell’import sia dell’export, cui ha corrisposto un contributo negativo della domanda estera netta alla crescita del Pil in tutte le principali economie dell’Area euro, più accentuato in Francia e in Spagna.
Così l’Istat nel nono Rapporto sulla competitività dei settori produttivi secondo cui le misure di tutela del lavoro (quali la cassa integrazione) hanno attutito l’impatto della crisi sull’occupazione dipendente ma, allo stesso tempo, rendono meno rappresentative, per una analisi ciclica della produttività, gli indicatori basati sul numero di addetti.
Alla luce della dinamica del valore aggiunto osservata nei diversi paesi, la produttività del lavoro (misurata in termini di valore aggiunto per ora lavorata) ha registrato un incremento del 2,7% nel nostro Paese, a fronte di variazioni sostanzialmente nulle in Francia, Spagna e Germania. L’aumento è stato minimo nella manifattura ma considerevole nel terziario, in misura del tutto anomala rispetto alle tendenze del comparto
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Ford ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa, principalmente in Germania e Regno Unito, entro il 2027. La decisione è legata alla debolezza economica e alla domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. L’azienda sta anche adeguando la produzione dei nuovi modelli Explorer e Capri.
Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.