Sono 2,6 milioni i conti correnti che migreranno da Ubi Banca verso Intesa Sanpaolo per una maxi operazione che coinvolge 2,4 milioni di ex correntisti Ubi Banca e 1.000 filiali dove lavorano 15mila dipendenti.
Il passaggio nasce in seguito all’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) lanciata da Intesa San Paolo nel febbraio dello scorso anno, che ha portato il gruppo bancario guidato da Carlo Messina ad acquisire Ubi Banca.
Un ramo d’azienda, su richiesta dell’Antitrust, è stato ceduto a Bper, la banca popolare dell’Emilia Romagna, con conseguente trasferimento di diverse filiali, mentre i restanti sportelli di Ubi Banca passeranno nel fine settimana a Intesa San Paolo. Un passaggio che prenderà il via proprio nel fine settimana del 10 e 11 aprile. L’operazione denominata “Baudelaire”, secondo quanto ricostruisce oggi il Sole 24 Ore, vale tra una volta e mezzo e due volte la somma delle due ex banche venete confluite in Intesa.
Correntisti Ubi Banca: previsto cambio Iban
Le filiali Ubi Banca oggi chiuderanno anticipatamente alle 12,30 mentre gli sportelli automatici (bancomat) potrebbero subire interruzioni temporanee di operatività nel corso del fine settimana.
I correntisti di Ubi Banca coinvolti nel passaggio a Intesa San Paolo sono già stati avvisati e al momento è previsto solo il cambio dell’Iban. La banca ha comunque fatto sapere che gli accrediti di stipendio o delle pensioni, così come i pagamenti delle utenze domiciliati sul conto, saranno collegati in automatico al nuovo Iban.
La clientela private ex Ubi confluirà in Fideuram Intesa Private banking.
Matrimonio Intesa-Ubi
Intesa Sanpaolo aveva presentato ufficialmente la sua offerta per rilevare il controllo UBI Banca il 17 febbraio 2020, ma all’acquisizione si era opposto soprattutto il “Comitato azionisti di riferimento” di Ubi Banca (Car) che controllavano il 17,8 per cento delle azioni. Intesa aveva rilanciato con un’offerta di 17 nuove azioni Intesa ogni 10 azioni Ubi, a cui aveva aggiunto 57 centesimi in più per azione, convincendo così la maggior parte degli oppositori residui alla scalata.
Successivamente il gruppo ha affermato di raggiungere il 91,0139% del capitale di Ubi Banca, tenendo conto dei risultati definitivi dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (chiusa con adesioni pari al 90,203% delle azioni oggetto di offerta e al 90,184% del capitale) e dei titoli Ubi già posseduti.