Società

DIRETTIVA ANTI-EVASIONE DI VISCO

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(WSI) – Controlli e verifiche in arrivo per chi chiede rimborsi del credito Iva: Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate dovranno infatti verificare la posizione dei soggetti Iva «per i quali si siano registrate richieste di rimborso del credito Iva che presentano incrementi non coerenti con analoghi incrementi del fatturato, rilevanti in un determinato intervallo temporale pluriennale».

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E´ questa l´indicazione del viceministro all´Economia, Vincenzo Visco, in una lettera inviata a Fiamme Gialle e amministrazione finanziaria. Questa attività – spiega il viceministro – servirà al «riequilibrio sociale del carico tributario, da realizzarsi soprattutto attraverso una decisa ed efficace azione di contrasto all´evasione sociale». Nel mirino le compravendite di immobili, di auto e il settore agricolo. Sempre sul fronte dell´evasione l´indice puntato dal presidente della Confindustria Montezemolo verso gli autonomi ha suscitato reazioni: secondo gli Artigiani di Mestre il 50 per cento delle grandi imprese dichiara un reddito negativo o pari a zero.

Occhi puntati anche sul ministero del Tesoro dove Tommaso Padoa-Schioppa ha incontrato Regioni, Comuni e Province. «Ricordatevi del fallimento della città di New York…», ha ammonito il ministro che ha tenuto a sottolineare la «piena autonomia» ma anche la «piena responsabilità» degli enti locali: dunque i debiti non possono essere scaricati sullo stato centrale. Il ministro ha anche profilato il nuovo patto interno che sposterà la griglia dei limiti dai «tetti» ai «saldi» dando così maggiore spazio alla gestione finanziaria dei Comuni. Il presidente della Conferenza delle Regioni Errani ha giudicato l´incontro «utile» e molti rappresentati delle autonomie hanno apprezzato il ritorno al «dialogo» («Da tempo non eravamo così tanti intorno a questo tavolo…», è stato il commento).

Tuttavia la stretta sulle spese necessaria al risanamento dei conti pubblici si scontra la situazione di malessere e di bilanci ridotti all´osso ereditati dalle misure prese dal precedente governo come il «tetto del 2 per cento» già peraltro criticato dalla Commissione Faini. Il disagio è stato espresso ieri dal ministro degli Interni Giuliano Amato: «Ho trovato caserme di polizia in locazione morose da mesi» e «come ministro sono moroso nei confronti dell´Enel o altri enti erogatori e questo – ha aggiunto – finisce per rendere precaria la vita anche all´amministrazione dell´Interno». «Già l´ho fatto con il ministro dell´Economia, non posso non esprimere il disagio in cui ci si trova quando si deve constatare che il controllo della spesa è stato impostato largamente in termini di tetti alla cassa prescindendo dagli impegni ai quali la cassa deve corrispondere: il che finisce per determinare inesorabilmente debito sommerso perché questo non è ridurre la spesa ma postergarla».

La manovra-bis comincia così, dopo l´esordio in sede tecnica, l´opinione dei politici. Il ministro della Sanità Livia Turco ribadisce il suo «no» ai ticket, mentre quello del Pubblico Impiego Nicolais «non esclude» la moratoria sui contratti degli statali. Quest´ultima affermazione ha provocato la polemica dei sindacati: Foccillo (Uil) ha definito la moratoria «inaccettabile», Bonanni (Cisl) è stato minaccioso («Non staremo né zitti né fermi»), Podda (Cgil) ha detto che così il governo sceglie la «strada del conflitto».

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