Economia

Nio batte le stime di Wall Street. E si prepara a sbarcare in Europa

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Nio, produttore cinese di auto elettriche, chiude il primo trimestre fiscale oltre le attese di Wall Street e, nel frattempo, si prepara allo sbarco in Europa. Lo ha comunicato con un messaggio sul suo profilo Twitter, in cui annuncia che il prossimo 6 maggio, in una conferenza stampa a Oslo, in Norvegia, fornirà maggiori dettagli sull’ingresso nel mercato delle auto elettriche più ricettivo del mondo, quello norvegese appunto.

Nel 2020 la Norvegia è diventato il primo paese al mondo in cui il numero di nuove auto elettriche in circolazione ha superato quello delle auto a benzina, diesel e ibride. Secondo dati diffusi dall’ente nazionale di informazioni sul traffico stradale (Opplysningsrådet for Veitrafikken, OFV), le vendite sono arrivate a coprire circa il 54 per cento del totale delle auto vendute nel paese, salendo dal 42 per cento registrato nell’anno precedente.

Nio è già presente nel Vecchio Continente con un centro di progettazione situato a Monaco di Baviera, in Germania, e un dipartimento di ricerca e sviluppo con uffici di ingegneria avanzata a Oxford, in Inghilterra.

Trimestrale batte le attese, unico neo: carenza chip

Ma veniamo ai numeri. Tra gennaio e marzo, il costruttore asiatico ha raggiunto un giro d’affari per 1,22 miliardi di dollari, in crescita del 481% su base annua. Un dato nettamente superiore alle stime del mercato, che erano per un risultato pari a 1,06 miliardi di dollari. In netto calo le perdite che, nello stesso periodo, sono state pari a $744.1 milioni. Anche in questo caso si è trattato di un risultato migliore delle attese.

Nio ha dichiarato di aver consegnato 20.060 veicoli nel primo trimestre, in aumento del 423% rispetto al primo trimestre del 2020 e in crescita di quasi il 16% rispetto al quarto trimestre. La società si aspetta di consegnare veicoli tra 21.000 e 22.000 nel secondo trimestre, con vendite comprese tra $ 1,24 miliardi e $ 1,29 miliardi.

Unico neo, la carenza di semiconduttori, che sta colpendo indistintamente tutti i produttori mondiali di auto. E non solo. “La domanda complessiva per i nostri prodotti continua ad essere piuttosto forte, ma la catena di fornitura deve ancora affrontare sfide significative a causa della carenza di semiconduttori”, ha affermato in una nota l’amministratore delegato William Li.