Blockchain e criptovalute mai così protagoniste come in questo primo trimestre 2021, con una serie di picchi di notorietà, apprezzamenti, ma anche qualche presa di distanza, con relative oscillazioni su valori e titoli di riferimento.
Partendo dalle criptovalute – e nello specifico da Bitcoin – il 14 aprile scorso abbiamo assistito alla quotazione al Nasdaq di Coinbase (il Gruppo che controlla l’omonima piattaforma di scambio di cripto valute), segno di una presa di fiducia da parte degli organi istituzionali e dei più autorevoli investitori verso le valute virtuali in genere.
Ne sono seguite oscillazioni del titolo e del valore di Bitcoin, ma anche il contestuale interesse di Goldman Sachs, Morgan Stanley o JPMorgan Chase (oltre a quello già conclamato di Elon Mask) che hanno aperto ai propri clienti l’acquisto e la gestione delle criptovalute. E che si può leggere come una prova di consenso esplicito verso questi asset.
Per contro, alcune distonie, come il bando della Turchia o le segnalazioni degli organi di controllo statunitensi verso certi presunti utilizzi delle monete digitali per il riciclaggio di denaro, hanno creato volatilità e perplessità tra gli investitori.
Criptovalute e blockchain: investimenti record
Il dato che tuttavia pare più rilevante è che nel solo primo trimestre del 2021 vi sono stati investimenti record nelle società legate alle criptovalute e blockchain. I numeri diffusi da CB Insights (società di analisi aziendale e attività di investimento) dicono che 129 startup, focalizzate su queste tecnologie digitali, hanno raccolto circa $ 2,6 miliardi, nei soli primi tre mesi dell’anno 2021. Un risultato che va già oltre i $ 2,3 miliardi raccolti nell’intero 2020 dalle 341 aziende interessate.
Questi numeri, oltre alle altre operazioni di endorsement – interessate o spontanee – sembrano dire che il settore sta vivendo un momento di grande crescita. Tanto che l’analista di criptovalute Willy Woo ha pronosticato che, malgrado un po’ di volatilità, è improbabile che il prezzo dei Bitcoin possa tornare sotto i 52.000 dollari.
Alte potenzialità di sviluppo
L’altro dato che fa emergere le ancora enormi potenzialità di crescita di investimenti legati a blockchain e criptovalute è che ancora molte aziende (comprese banche, assicurazioni, ma anche altre aziende dei più svariati settori) non ne stanno facendo un uso completo. Yuval Rooz, Amministratore Delegato di Digital Asset, sviluppatore di software blockchain per le applicazioni aziendali, ha recentemente dichiarato che alcune aziende sono interessate a utilizzare la blockchain solo fino a un certo punto, e pur comprendendone le potenzialità in termini di velocizzazione dei processi e risparmio, non sembrano ancora pronte a farne un utilizzo strutturale.
Tra queste aziende spiccano per esempio ASX, proprietaria della borsa australiana, BNP Paribas , Broadridge Financial Solutions o Hong Kong Exchange and Clearing.
Tutto questo sta a significare che ci son o ancora altissimi margini di crescita per gli investimenti.
Da qui le conclusioni di Yuval Rooz:
“Pensiamo che il mondo di oggi offra molte più opportunità di quelle che vengono utilizzate e ogni azienda dovrebbe essere in grado di sfruttare il concetto di finanza decentralizzata, che ha per esempio l’obiettivo di rimuovere qualsiasi intermediario che non fornisce valore. La tecnologia sottostante ha fatto molta strada in poco tempo, anche se ci sono ancora domande a cui rispondere dal punto di vista normativo”.