Società

CRISI IN SORDINA PER GM E FORD

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(WSI) – La General Motors annuncia il licenziamento di 30 mila addetti, con un esodo volontario incentivato, per ridurre il suo pesante deficit di esercizio, che, peraltro, anche così, rimane molto elevato. Ma la notizia non ha grande spazio sui giornali americani e dopotutto ne trova di modesto sui quotidiani finanziari internazionali. Anche la notizia che l’assicurazione contro il fallimento sul capitale azionario della Ford è aumentata, in quanto questa casa e non la GM potrebbe essere la prima a fallire sotto i colpi della concorrenza della Toyota, non ha sollevato grande interesse.

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Le notizie del giorno riguardanti l’economia Usa sono altre. Che cosa farà Warren Buffett, dopo aver regalato 30 miliardi di dollari alla fondazione di Bill e Melissa Gates. E come li gestirà Bill, che lascia il lavoro quotidiano a Microsoft per una fitta agenda di incontri con i capi dei paesi del terzo mondo e dei grandi organismi internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità, con cui discuterà delle strategie sanitarie della sua fondazione (60 miliardi di patrimonio) per le malattie dei paesi a basso reddito. E poi suscita interesse il fatto che la Suprema corte discuterà due casi riguardanti lo scopo di fondo della legislazione antitrust, che nell’economia dei mercati globali potrebbe apparire anacronistica.

Invece, da noi ferve la discussione sulla fusione di Autostrade del gruppo Benetton con Abertis che raddoppia la dimensione della società e la trasforma in multinazionale, ma ne porterebbe il controllo in Spagna. E se il gruppo Fiat migliora il bilancio del settore auto, sinora ancora in rosso, questa appare una grande notizia.

Il fatto è che negli Stati Uniti le grandi imprese pullulano. E l’economia, nonostante le difficoltà di Ford e GM, registra alti tassi di crescita. Invece in Italia, dopo le privatizzazioni con frazionamento delle holding dell’Iri e la caduta, per diverse ragioni, di grandi imprese private come Sir, Olivetti, Montedison-Ferruzzi, Parmalat, di grandi gruppi ce ne sono pochini e l’unica multinazionale sembra essere il gruppo Eni. Negli Usa i grandi capitalisti sostituiscono il governo nelle funzioni sociali. In Italia i capitalisti, invece, chiedono al governo l’aiuto sociale.

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