Pur con tutte le differenze del caso rispetto alle sorelle europee, anche le grandi banche americane hanno un problema con la crescita eccessiva dei depositi e della liquidità parcheggiata sui conti correnti.
In un contesto normale se la banca raccoglie depositi più consistenti potrà prestare di più – e fare più profitti. Ma in uno scenario nel quale la domanda di credito ancora scarseggia i depositi depositi crescenti conservano solo la controindicazione: costringono le banche a farvi corrispondere un’adeguata quota di capitale. Si tratta di regolamentazioni che assicurano un maggiore solidità degli istituti e non di un problema legato ai tassi negativi, dal momento che la Fed, al contrario della Bce, non li ha mai adottati né considerati (almeno in dichiarazioni ufficiali).
Liquidità, cosa chiedono le banche Usa
Per evitare che i depositi creino più danno che beneficio, alcune fra le maggiori banche americane, fra cui JP Morgan Chase e Citigroup avrebbero chiesto ad alcune grosse imprese di spostare denaro dai propri depositi e di parcheggiarli su fondi monetari – considerati fra le opzioni di investimento più conservative. Lo ha rivelato il Financial Times, che ha raggiunto alcune persone coinvolte in questi colloqui.
In particolare, “i bilanci di JPMorgan e Citi sono particolarmente sotto pressione a causa del requisito del coefficiente di leva finanziaria supplementare che è stato imposto alle maggiori banche statunitensi a seguito della crisi finanziaria”, scrive il Ft. Il problema si pone adesso perché tale requisito (definito come Supplementary leverage ratio), che era stato allentato dalla Fed allo scoppio della crisi Covid, è tornato in vigore.
Se il denaro dei depositi si sposta sui fondi monetari gestiti dai rami di asset management le banche, in questo contesto, ne trarrebbero beneficio in quanto non sarebbero somme più soggette nel calcolo della leverage ratio.
Nei primi tre mesi dell’anno i depositi detenuti presso le tre maggiori banche statunitensi (JPMorgan, Bank of America e Citi) sono aumentati di 243 miliardi di dollari, che si aggiungono ai 1000 miliardi di dollari di incremento record nel 2020.